L'importo sarà di 5,6 milioni fino al 2029. Renzetti: ‘Si risponde a un bisogno reale e strategico’. Tra sostegno al territorio e destagionalizzazione
Strada spianata per il credito quadro dedicato agli impianti di risalita. La Commissione parlamentare della gestione, nella sua riunione odierna, ha infatti sottoscritto a larghissima maggioranza il rapporto del liberale radicale Luca Renzetti a sostegno del messaggio governativo, con le adesioni di Plr, Centro, Ps, Verdi e Roberta Soldati (Udc). La Lega si spacca in tre: Michele Guerra lo ha firmato, Daniele Piccaluga lo ha firmato ma con riserva, Boris Bignasca con ogni probabilità stilerà un rapporto di minoranza contrario. In ballo ci sono 5,6 milioni di franchi per Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni invernali dal 2025/26 al 2028/29.
Dopo gli approfondimenti commissionali, scrive Renzetti, “la Commissione ritiene che si risponda a un bisogno reale e strategico”. Questo perché “gli impianti di risalita non costituiscono soltanto infrastrutture sportive, ma presidi economici e sociali: mantengono viva la montagna ticinese, generano un indotto importante per la ristorazione, l'ospitalità e l'artigianato, creano posti di lavoro stabili e stagionali, e offrono ai giovani opportunità formative e ricreative difficilmente sostituibili;; soprattutto nelle zone periferiche”.
A motivare la gran parte della commissione sono anche “i progressi” svolti negli anni precedenti, anni in cui “le stazioni hanno saputo mettere in rete le loro offerte, hanno avviato progetti di destagionalizzazione e hanno dato impulso a percorsi formativi , come l'apprendistato cantonale di meccatronico per impianti a fune”. Ciò detto, resta fondamentale “garantire la tempestività nell'erogazione dei fondi”. Renzetti sottolinea pure come “un'attenzione particolare è riservata alle piccole stazioni sciistiche, che svolgono un ruolo insostituibile nella formazione e nella pratica dello sci giovanile.
La maggioranza della Gestione ha deciso anche di rivedere il Decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito quadro di 11,6 milioni per l'adozione di misure cantonali di politica regionale complementari al programma d'attuazione della politica economia regionale 2024-2028, in modo di permettere “il versamento agli Enti regionali di sviluppo, attingendo a quanto già stanziato dal parlamento, di un credito di 214mila franchi per il quadriennio 2025/26-2028/29 per l'esclusiva manutenzione ordinaria delle piccole stazioni sciistiche”.
In un contesto delicato come quello dei cambiamenti climatici in atto, rimarca il relatore del rapporto di maggioranza. Contesto che porta gli impianti di risalita a una doppia sfida: “garantire la sicurezza e l'affidabilità delle piste e, al contempo, diversificare l'offerta turistica verso attività che non dipendano esclusivamente dalla neve.
Insomma, si tratta secondo la maggioranza della Gestione, di un sostegno pubblico “rinnovato da diversi decenni, è considerato fondamentale non solo per assicurare la pratica dello sport dello sci, ma anche per sostenere la coesione sociale, l'attrattiva turistica e lo sviluppo economico delle regioni di montagna”.
Il credito, ricorda a sua volta Fiorenzo Dadò (Centro), «è per garantire la manutenzione, obbligatoria per legge e assai onerosa». Ed evidenzia: «Abbiamo voluto ripristinare l’aiuto anche alle piccole stazioni, che oltre a essere gestite in modo encomiabile da volontari permettono per esempio ai bambini di imparare, a un costo anche moderato, di sciare». Ha sottoscritto il rapporto stilato da Renzetti («E l’ho fatto con piena convinzione»), si diceva, anche Roberta Soldati. «Questi impianti – rileva la deputata dell’Udc – sono delle realtà importanti per le zone periferiche, quindi per le economie locali e, allargando il discorso, per il turismo». Rilancia il capogruppo socialista Ivo Durisch: «Si tratta di stazioni che accolgono anche scolaresche, un aspetto questo che va considerato. Purtroppo c’è sempre meno neve, per cui a un certo momento bisognerà domandarsi se siano in grado di destagionalizzare l’offerta».
Pure i Verdi hanno aderito al rapporto. «La parte del leone nella gestione, e nella copertura dei costi, di questi impianti la fanno i Comuni e i proprietari privati, il contributo che noi diamo – afferma Samantha Bourgoin – serve a coprire esclusivamente la manutenzione obbligatoria, necessaria per poter beneficiare della concessione e quindi per poter continuare a proporre attività sportive e ricreative nelle zone periferiche. Attività offerte ai giovani, alle loro famiglie e alla popolazione in generale. Senza questi impianti mancherebbe nelle regioni periferiche un grande valore aggiunto. Durante le audizioni commissionali i gestori degli impianti hanno inoltre mostrato impegno e sintonia nel promuovere in modo coordinato le varie proposte invernali o estive. C’è chi ha già destagionalizzato l'offerta e c’è chi la sta attuando. Si preparano insomma ad affrontare i cambiamenti climatici in corso».
Quanto ai commissari leghisti, Michele Guerra ha firmato il rapporto di Renzetti. Daniele Piccaluga con riserva. Mentre Boris Bignasca per ora non ha firmato. Stando a nostre informazioni, il capogruppo sarebbe tuttavia intenzionato ad allestire un rapporto di minoranza. Verrà firmato anche dall'altro commissario democentrista Tiziano Galeazzi che non ha sottoscritto il rapporto di maggioranza? Non è quindi da escludere che si andrà in aula non con uno, bensì con due. Si vedrà.