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‘Veglia funebre’ a casa di Giovanni Gilgen

“Cari amici, care amiche,
oggi ci ritroviamo qui, uniti dal silenzio e dalla gratitudine, per ricordare Giovanni Gilgen. Giovanni non era solo un pittore o uno scultore. Era un artista totale, un uomo capace di dare forma al silenzio, di rendere visibile ciò che spesso sfugge: l’anima delle cose, il respiro dei luoghi, la memoria del tempo…”.

È il virgolettato che accompagna ‘Veglia funebre a casa di Giovanni Gilgen’, performance in programma domani alle 10.30 a Curio in Contrada Piazza Grande, teatro dell’esperienza immersiva “al confine tra vita e morte, tra umano e artificiale”, “un’esplorazione del lutto per la creatività stessa, minacciata dalla silenziosa ascesa dell’intelligenza artificiale” (dalle note che accompagnano l’evento). Con la musica e i silenzi di Sandro Schneebeli, l’ultimo saluto all’artista è affidato alla voce di Elena Visconti.

Classe 1970, Giovanni Gilgen vive e lavora a Curio. Ha proposto le sue prime mostre nel 1994-95 all’interno di un’attività operativa e artistica di ampio raggio. Pittore-decoratore, ha restaurato tra l’altro una serie di decorazioni di palazzi del Malcantone, in particolare Bedigliora e Curio.
Sul versante artistico è stato presente come attore all’Agorà di Caslano e al Concreta di Mendrisio integrando questa sua attività con la passione per la musica e per la fisarmonica in particolare. Opera nella scultura, ma si esprime soprattutto nella pittura. È anche l’ideatore di Incontro A2 Spazio Labo, spazio nato per far incontrare le persone, grazie a degli ‘aperò IN corso’, incontri per imparare a pitturare le proprie pareti di casa e per decorarle, dipingendo una tela, o un acquarello, o creandone l’oggettistica.