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Il mondo Lgbtq+ tunisino dice addio a Ghazela

La Tunisia piange Mouldi, conosciuto con il nome d’arte ‘Ghazela’, considerato il primo artista apertamente Lgbtq+ nella storia coreutica del Paese e figura iconica della danza popolare tunisina. Nato nel 1946 nel villaggio di Oued Essouani, nel governatorato del Kef, Mouldi aveva iniziato a esibirsi giovanissimo, già all’età di dodici anni, indossando abiti femminili cuciti da lui stesso e danzando nei matrimoni e nelle feste di villaggio. Il soprannome ‘Ghazela’, raccontano le cronache locali, gli fu attribuito dalla levatrice che lo assistette alla nascita e lo accompagnò per tutta la vita artistica, diventando il simbolo della sua identità scenica e personale.

Per oltre mezzo secolo, Ghazela è stato una presenza costante nelle cerimonie del Nord-Ovest tunisino, fondendo movenze della danza sufi con il repertorio folklorico rurale, divenendo riferimento vivente per le tradizioni popolari della regione. La sua carriera è stata celebrata anche sul grande schermo nel documentario che porta il suo nome, girato dalla regista Hajer Nefzi e presentato nel 2018 alle Journées Cinématographiques de Carthage e in diversi festival internazionali.

La notizia della sua morte, avvenuta il 25 giugno nel suo villaggio natale all’età di 79 anni, ha suscitato grande commozione in tutto il Paese, con un’ampia copertura da parte dei media tunisini e un’ondata di tributi sui social. ANSA/RED