Musica

Addio a Christoph von Dohnányi, celebre direttore d'orchestra tedesco

Il musicista è morto sabato scorso nella sua casa di Monaco di Baviera, alla vigilia del 96esimo compleanno

Christoph von Dohnányi
(Keystone)
8 settembre 2025
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Il musicista tedesco Christoph von Dohnányi, uno dei più grandi direttori d'orchestra del secondo dopoguerra, è morto sabato scorso nella sua casa di Monaco di Baviera alla vigilia del 96esimo compleanno. Era nato a Berlino l'8 settembre 1929, in una famiglia intrisa di arte, cultura e senso civico. Figlio di Hans von Dohnányi, giustiziato dai nazisti per la sua partecipazione alla resistenza, e nipote del teologo Dietrich Bonhoeffer, anch'egli martire del nazismo, Christoph ha vissuto la musica come un dovere etico, prima ancora che come espressione artistica.

Christoph von Dohnányi inizia a suonare il pianoforte a cinque anni, si diploma al liceo a soli sedici e, dopo un breve tentativo con la giurisprudenza, si dedica totalmente alla musica. Nel 1951 si diploma con il massimo dei voti come direttore d'orchestra. A 27 anni è già il più giovane Generalmusikdirektor della Germania, a Lubecca. Nel corso della sua lunga carriera ha diretto le più prestigiose istituzioni: dall'Opera di Francoforte e quella di Amburgo, fino al Metropolitan di New York, la Scala di Milano, la Staatsoper di Vienna e il Covent Garden di Londra. Numerose le collaborazioni con le più grandi orchestre del mondo, da Berlino a Parigi, da Cleveland a Zurigo.

Dopo le turbolente dimissioni dalla Staatsoper di Amburgo nel 1984, Dohnányi trova una nuova patria musicale negli Stati Uniti. Alla guida della Cleveland Orchestra rimane per vent'anni, portando l'ensemble a vette di perfezione raramente eguagliate. La rivista Time la celebra come “la miglior orchestra del Paese” nel 1993. Nonostante avesse promesso a se stesso di non tornare mai più a dirigere stabilmente in Germania, nel 2004 accetta la direzione della Ndr Sinfonieorchester, attratto anche dalle potenzialità mediatiche dell’emittente pubblica. Fino al 2010, porta nuova linfa nei programmi sinfonici della Germania del Nord, dimostrando una volta di più come l'età avanzata possa convivere con l'energia creativa.