laR+ Eurovision Song Contest

Volevo essere un Nemo (Austria, douze points)

Dalla voce lirica all’arrangiamento alla coreografia, quanta affinità tra ‘Wasted Love’ di JJ e ‘The Code’ che vinse un anno fa

All’anagrafe Johannes Pietsch
(Keystone)

Ci sono alcuni punti fermi all’Eurovision Song Contest: ogni anno c’è un gruppo di buontemponi dato per vincente, che alla fine non vince. È andata così anche per gli svedesi KAJ, che per lungo tempo hanno colorato di giallo e di blu i pronostici dei bookmaker, pronti a dire che ‘Bara Bada Bastu’, celebrazione della sauna svedese, avrebbe sbancato. E invece è successo che di martedì, l’Europa dell’Eurovision Song Contest (Esc) ha ascoltato dal vivo JJ, cantautore austriaco di origini filippine, e s’è innamorata dei suoi acuti da soprano. Il pubblico dell’Eurovision somiglia tanto a quello della lirica, e quando sente un acuto ben fatto – e JJ ne produce di clamorosi – va in brodo di giuggiole.

Undici anni dopo Conchita Wurst, JJ ha vinto per l’Austria con ‘Wasted Love’, per i ‘douze points’ assegnati dalle singole nazioni e quanto bastava di televoto per scavalcare l’israeliana Yuval Raphael (‘New Day Will Rise’). Onore al vincitore, sebbene con ogni sforzo possibile e immaginabile – per tipologia di canzone, scenografia e acuti –, noi ascoltiamo ‘Wasted Love’ e sentiamo ‘The Code’di Nemo, un ‘concept’ al quale la canzone austriaca paga ampio tributo.

Vienna, o cara

L’Austria organizzerà l’edizione 2026 del concorso più visto al mondo. A pochi minuti dalle 2 del mattino, Sven Epiney consegna gli incartamenti ufficiali alla delegata austriaca e il passaggio ‘olimpico’ di consegne si compie. Prima di fiondarci dallo stadio alla città per ascoltare le parole di Zoë, c’è il tempo per quelle di JJ, all’anagrafe Johannes Pietsch, classe 2001, giovane di buona famiglia vissuto tra Vienna e Dubai che tra un ‘The Voice’ e un altro ha pure studiato lirica all’Opera di Stato di Vienna. ‘Wasted Love’ è un ‘buona la prima’, nel senso che JJ non ha un disco in uscita, non ha un pezzo nuovo, ma dice che lo preparerà. I suoi autori annuiscono. “Non credete mai ai bookmakers”, dice mostrando il trofeo, felice del fatto che gli organizzatori vi abbiano aggiunto un elemento in metallo per evitare che si rompa (accadde al suo predecessore, e gliene diedero uno nuovo), ma anche felice di essere il quinto vincitore di fila appartenente al mondo LGBT. “Nella canzone parlo di quanto amore ho perso. L’amore vince, diffondiamolo”. E ancora: “Usate la vostra voce per dire ciò in cui credete”. Saluta in filippino gli amici filippini e alla domanda “programmi per la serata?” risponde parafrasando il titolo della sua canzone: “Let’s get wasted”, più o meno “andiamo a devastarci”.

JJ chiede che la prossima edizione sia organizzata a Vienna, perché il suo ragazzo vive a un tiro di schioppo dallo stadio. “Vienna è pronta”, fa sapere la politica di lì a poco, dopo che i viennesi lo hanno accolto in pompa magna all’aeroporto.