Un negoziato che diventa thriller nella serie di Jean-Stéphane Bron. Peccato che siano stati proiettati solo i primi due episodi…
‘The Deal’ di Jean-Stéphane Bron è la prima serie a essere proiettata in Piazza Grande; peccato che delle sei parti solo le prime due, le meno accattivanti, siano state mostrate: sarebbe stata una grande notte poterle vedere tutte insieme sotto le stelle, in fondo a notte fonda sono finiti ‘Police Story’ di e con Jackie Chan, ‘The Shining’ di Kubrick e ‘Togheter’ di Michael Shanks. Ma le scelte sono scelte e il pubblico potrà vedere l’intera serie il pomeriggio del 14 al PalaCinema.
Diciamo subito che la serie è breve, come detto solo sei parti, ma di una intensità che speravi durasse di più. Una storia aperta alla Storia, con protagonisti gli Stati Uniti, l’Iran, la Russia, la Cina, la Svizzera, Israele e, comparsa senza voce, l’Unione Europea. Uno scontro tra Titani che non si risparmiano colpi anche mortali, con Israele nella parte di serpente mortale (ricordiamo i colleghi morti ieri a Gaza). Ma in ‘The Deal’ nessuno fa una figura completamente pulita, anzi. Ma andiamo con ordine: siamo in un hotel di lusso a Ginevra nell’aprile del 2015. Ovvero, e il film lo ammette, un secolo fa, quando gli Stati facevano i negoziati e a fatica si parlavano per prendere decisioni almeno in parte discusse e concordate. Il film ci porta nei giorni in cui avvenivano i negoziati internazionali tra gli Stati Uniti e l’Iran accusato di sviluppare segretamente armi nucleari. Insieme a loro altri Paesi ma non Israele, che resta fuori ma i cui servizi segreti hanno già messo sotto controllo ogni stanza dell’hotel e cercano di far fallire il negoziato. Alexandra Weiss (la convincente Veerle Baetens), capo della delegazione diplomatica svizzera, cerca di mantenere il fragile equilibrio tra le parti. Le sue certezze saranno messe a dura prova non dal negoziato ma dall’arrivo con la delegazione iraniana dell’ingegnere atomico Payam Sanjabi (un compito Arash Marandi): erano stati amanti a Teheran tre anni prima. Il dramma prende diverse sfaccettature e corre con impeto vivace e ben spettacolare verso la fine. Da vedere.