I 400 franchi della discordia: ammesso l’errore di comunicazione, la Divisione eventi chiarisce l’equivoco e fornisce precisazioni e anticipazioni
I 400 franchi annunciati nei giorni scorsi sono ‘base di partenza per la trattativa’. Ammesso l’errore di comunicazione, la Divisione eventi chiarisce l’equivoco. La notizia è che sul bando per suonare al Lugano LongLake Festival, il passaggio che riguarda il compenso – “400 franchi” – sarà integrato in questo modo: “400 franchi base di partenza per la trattativa”. È questo l’invito ufficiale ai musicisti esordienti svizzeri a popolare Swiss Made, quella parte del programma di Longlake dedicata alla scena svizzera. Abbiamo chiesto a Chiapparino, Direttore Divisione eventi e congressi e al suo team di chiarire nel dettaglio le specifiche del bando e le modalità di selezione. Di seguito riportiamo in anteprima le loro precisazioni.
«L’annuncio del bando è un invito rivolto ai musicisti e alle musiciste esordienti svizzeri a candidarsi per il LongLake Festival. Possono così essere inclusi nelle proposte Swiss Made e affiancare i professionisti della scena musicale elvetica, così come quelli della scena internazionale che il Festival propone», dice Chiapparino. «La scena esordiente ticinese e svizzera può candidarsi tramite il portale Mx3.ch, come negli ultimi due anni, alle stesse condizioni. La media delle candidature è stata di ca. 300 band/artisti. La programmazione del Festival ne seleziona tra 6 e 8, ca. l’8 % del programma generale. Il resto del programma è curato direttamente dal Festival. Le proposte Swiss Made toccano quasi la metà dell’intera offerta musicale del Longlake Festival. Nel 2024 su 80 esibizioni musicali, 37 erano di realtà elvetiche (Swiss Made), di cui 6 provenienti dal settore esordiente (Mx3)».
Molti degli artisti e delle artiste che si candidano tramite Mx3.ch non hanno un'agenzia di booking che gestisca le loro date. Per questo motivo, «LongLake Festival ha scelto di offrire loro un’opportunità concreta di esibirsi, tramite questa piattaforma», prosegue Chiapparino. «I 400 CHF (+ ospitalità) sono la cifra che rappresenta la base di partenza delle trattative, proprio perché si tratta di candidature aperte al settore esordiente. Per questo settore specifico le trattative si spingono di norma fino a 1'600 CHF. Anche se questa cifra non è segnalata corrisponde alla realtà dei fatti. L’importo si adegua in funzione dell’organico delle formazioni, tenendo conto delle esigenze delle performance, di durata compresa tra i 30 e i 60 minuti, principalmente su palchi minori con ingresso libero».
L’organizzazione conferma l’impegno verso la scena musicale e si scusa per le lacune comunicative che hanno generato preoccupazioni. Quanto alle critiche ricevute, in particolare le esternazioni di Zeno Gabaglio relative alla disparità di trattamento tra musica classica e moderna, così risponde Chiapparino: «Dall’impatto osservato e dalle discussioni a cui abbiamo partecipato, abbiamo percepito un forte desiderio di essere coinvolti e riconosciuti, che va ben oltre una semplice reazione di un post. La Svizzera italiana è un territorio estremamente fertile, ma al tempo stesso caratterizzato da un mercato interno limitato e da una forte concorrenza sia verso nord che verso sud. È evidente che la musica classica e quella moderna rappresentano due mondi con dinamiche molto diverse, non mi esprimerei tanto sulla questione della disparità di trattamento, quanto sul fatto che senz’altro i musicisti nell’ambito della musica moderna auspicano un maggiore riconoscimento da parte del territorio in cui operano e le opportunità non sono molte. Da un lato, assistiamo alla realizzazione di grandi progetti, dall’altro emerge con forza l’esigenza di ampliare spazi e opportunità anche per loro. C’è il bisogno di strumenti per creare e produrre, ma anche di spazi di diffusione. Lo constatiamo quotidianamente, tra le numerose richieste che riceviamo allo Studio Foce e quando si registravano le sale piene in contemporanea al Foce, a La Straordinaria/Tour Vagabonde o al Macello».
L’obiettivo della Divisione eventi «resta quello di valorizzare ogni realtà per ciò che è, riservando attenzione a tutti i livelli: dagli artisti affermati agli esordienti, quel prezioso “vivaio” che vogliamo promuovere». L’impegno è quello «da un lato a offrire, nelle occasioni e nei luoghi da noi gestiti, il massimo spazio possibile alle tante e variegate espressioni artistiche, e dall’altro a favorire la pluralità di soggetti e di spazi diversi. E continueremo a farlo con serietà e dedizione, senza mai approfittarne».