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Tananai, un CalmoCobra a Lugano

Nel frastuono del Centro Esposizioni, da ‘Booster’ ad ‘Abissale’ e in mezzo ‘Tango’. ‘Non sono un cantante’, continua a dire, ma va bene così

Venerdì 4 aprile 2025
(Ti-Press)
6 aprile 2025
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Il Padiglione Conza non è un luogo per la musica, non a caso si chiama Centro Esposizioni. La qualità del suono è quella che uscirebbe mettendo la tv nel bagno, ma non importa, i tananini e le tananine (mutuiamo dai sorcini e dalle sorcine di Renato Zero) i testi li sanno a memoria. Colpa dell’atavica fame di luoghi per la musica a Lugano di cui si parla a ogni conferenza, ben venga dunque qualsiasi spazio. Anche per Tananai, al secolo Alberto Cotta Ramusino da Cologno Monzese, che venerdì scorso ha fatto il migliore dei favori al suo pubblico, bello e sano, suonando per i molti giovanissimi e le moltissime giovanissime (il coro su ‘Sesso occasionale’ diceva della composizione della sala). “Padova Livorno Lugano, il nostro alibi per queste fughe sei tu Cobra”, recita il cartellone immortalato dall’agenzia fotografica, dove ‘Alibi’ è la canzone e Cobra il soprannome dato a Tananai dal manager perché gonfiava troppo il petto, da cui il nuovo disco ‘CalmoCobra’.

Nel frastuono del Centro Esposizioni, il cobrapensiero è andato dall’“un, deux, trois” di ‘Booster’ fino al triplice “ricorderai” della bella ‘Abissale’, con in mezzo il funk di ‘Baby Goddamm’ e l’imprescindibile ‘Tango’, canzone che in tanti continuano a copiare. Tananai è uno che non pronuncia sermoni, che è lì per divertirsi e divertire e (ogni tanto) va bene così. Uno che qua e là prende delle note che solo lui sa, ma che al suo primo Sanremo disse con onestà, riguardandosi: “Ho stonato da paura”. Uno che oggi, a Fabio Fazio, dice “ma non lo sono tuttora”, un cantante.

“È una bella persona”, dice un tizio che al Conza l’ha incontrato dietro le quinte, e oggi quello che sei conta più dell’intonazione. Forse anche in questo caso è meglio così. Oppure no, perché la storia è piena di pessime persone che hanno fatto grande musica. Il dilemma resta aperto, e ci pesta come un tango.


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