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JazzAscona, la festa continua

Archiviato il 40esimo, torna la musica dal 26 giugno al 5 luglio con 55 band e 200 concerti su 4 palchi principali (e il resto dentro e fuori il Borgo)

Un estratto dal cartellone
21 maggio 2025
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Che sia la città più bella della Svizzera o una delle più belle poco conta, di sicuro la grafica non è seconda a nessun’altra città del jazz. Mettiamola così, per riappacificare Aldo Merlini (già presidente di JazzAscona, ora alla testa dell’Otv Lago Maggiore e Valli) e l’ufficio stampa della manifestazione Luca Martinelli, nel pacifico e autoironico siparietto di apertura della presentazione di JazzaAscona 2025. Nel Cinema Otello per l’occasione colorato d’arancione, l’evento che “è nel DNA degli asconesi” (Giorgio Gilardi, sindaco) si presenta con le sue 55 band, i suoi 200 concerti sui quattro palchi ufficiali e il resto della musica nei bar, nelle vie del borgo, le jam session fino all’alba e tutti i gastronomici annessi e connessi.

JazzAscona torna per la sua 41esima edizione nel consolidato legame tra Sister Cities, Ascona e New Orleans, la seconda “pittoresca come Zurigo, ma con 40-50 concerti in più al giorno” (Martinelli). Torna con Nolan Quinn direttore artistico unico e un presidente in partenza: “La mia meta è molto vicina – dice Guido Casparis –, farò da traghettatore per un periodo non troppo lungo, ma abbiamo già preparato il terreno per chi verrà dopo di me. Chi prenderà in mano le redini avrà tanto da fare, ma tanto è già stato fatto”. Al suo successore, Casparis affida un sogno: fare di Ascona la capitale del jazz dell’intera Svizzera, auspicando l’unione tra tutte le manifestazioni asconesi legate al jazz sotto un unico cappello, per diventare una sorta di Berchidda, quel “posto fuori dal mondo dove accadono cose fuori dal mondo”, ovvero il ‘Time in jazz’ voluto da Paolo Fresu, in provincia di Sassari.

New Orleans e dintorni

Ecco alcuni dei nomi della 41esima edizione, che per l’orgoglio di Merlini è ancora a ingresso libero. Da New Orleans, il programma curato da Adonis Rose include The Treme Funktet guidati da Corey Henry (26 giugno, 5 luglio). Parate giornaliere sono affidate alla Trombone Shorty Foundation Brass Band, mentre l’Adonis Rose Ensemble porterà ad Ascona per la prima volta il crooner Phillip Manuel, con il quale la formazione registrerà un disco dal vivo proprio durante il festival (3-5 luglio). Tra i giovani del Mississippi i vocalist Cristen ‘Ten’ Spencer e la stella nascente Andromeda Turre insieme a sette elementi della New Orleans Jazz Orchestra (NOJO 7).

I nomi internazionali sono quelli di Tony Momrelle, ex voce degli Incognito, in apertura di JazzAscona (26 e 27 giugno), le band funk Radius (28 e 29 giugno) e The Clients (4 luglio), jazz e swing del pianista Claus Raible (27-28 giugno) e la cantante Nicolle Rochelle ospite della band berlinese The Big Five (4-5 luglio) e della Jungle Jazz Band (26 giugno-1 luglio). La leggenda del gospel e fondatore del London Community Gosper Choir, Bazil Meade, suonerà il 29 giugno.

Ticino e Svizzera tutta

La scena svizzera risponde ai nomi della Swiss Armed Forces Big Band (i concerti del 28 giugno e del 4 luglio), a quello della pianista friborghese Manon Mullener (3-4 luglio) e al progetto European Songbook con la cantante Lia Pale e il pianista Mathias Rüegg, una rivisitazione in chiave jazz di Schubert, Schumann e Brahms (27-28 luglio). Il Ticino risponde con Silvan Zingg (26 giugno-5 luglio), Gabriele Pezzoli Trio (30 giugno), Groovy Chapters (4 luglio), Organic Brew di Andi Appignani (30 giugno), e il Danilo Boggini Manouche Trio con Dario Napoli (1 luglio). Capitolo a sé è quello di Elina Duni (28-30 giugno), artista di origini albanesi insignita dello Swiss Jazz Award 2025 “per la qualità del suo lavoro e il contributo al rinnovamento del linguaggio jazzistico” (dalla motivazione del premio).

Le musiche dal mondo sono affidate a Dave Sharp Worlds Quartet con Elden Kelly e Shhela Bringi (1-5 luglio), quella latina a Nolosé (3-5 luglio), quella balcanica ai Traktorkestar (27-28 giugno) e il country rock alla coppia statunitense Homemade Moments (26 giugno-1 luglio). Ballo, treni storici, crociere jazz, cucina e tutto il resto, insieme al programma musicale completo, sul sito ufficiale www.jazzascona.ch

L’intervista

Nolan Quinn tra bolle e capricci

Lo scorso anno affiancava Matt Zschokke in parte della programmazione, ma soprattutto nella «manualità», ovvero logistica e ospitalità. Da novembre 2024, Nolan Quinn è direttore artistico unico di JazzAscona. Loro «si sono fidati», e lui ci crede. «Il mio predecessore ha segnato una linea stilistica e il jazz di New Orleans rimane il nocciolo, ma il desiderio di apertura della manifestazione incontra il mio gusto musicale, che va oltre il jazz tradizionale o mainstream, toccando tutte le musiche che fioriscono sull’albero del jazz. Questo rende meno limitato il mio lavoro, posso pensare a più colori, a più luoghi». Ed essere musicisti – trombettisti, nel suo caso – apre ulteriori porte: «Torna utile. Ora sono dietro le quinte, ricopro l’altro ruolo e conosco quelle che possono essere le ‘pretese’ di ogni artista, e riesco ad assecondarle al meglio, da quelle di base ai piccoli capricci, che cercheremo di gestire». E i capricci del direttore artistico, il desiderio di invitare questo o quel nome? «Alcune collaborazioni avute da musicista mi avvantaggiano. Nella Swiss Jazz Orchestra per esempio, ospitata nel 2024, avevo suonato per undici anni per poi perdere un poco il filo. Mi è stato facile invitarli, mettici anche la nomea positiva di Ascona e l’idea che se uno suona bene dà l’impressione di organizzare bene. Sulla fiducia (ride, ndr)».

Direttore artistico non significa musica e basta. Ci sono anche i numeri, imprescindibili: «Gli sponsoro sono una parte importante, e questo ruolo include inevitabilmente una parte di calcolo. Non voglio dire che divento anche un mercante, ma ci sono numeri da rispettare, un budget di cui tenere conto, obiettivi a livello di volume di concerti, da rispettarsi per mantenere il peso di JazzAscona, e cose su cui bisogna trattare. Non tutti i miei sogni nel cassetto saranno realizzabili, ma chi può dirlo».

Groovin’ Up

A JazzAscona torna il progetto ‘Groovin’ Up’, iniziativa che ofrre ai musicisti sotto i 26 anni l’occasione per fare esperienza dal vivo. Coinvolte sono la Hochschule Luzern, il Pre-college della SMUM, le già citate NOJO e Trombone Shorty Foundation Brass Band. Il coinvolgimento delle scuole è una sorta di pallino per Quinn, per motivi strettamente ‘personali’: «Perché ci sono passato: per come l’ho vissuta io, ricordo i litigi con i docenti che mi chiedevano la presenza nel fine settimana per un corso scolastico o una lettura di arrangiamenti e io avevo già un ingaggio per suonare dal vivo, finalmente». Per ovviare a questo, per non restare nella ‘bolla’ degli studenti, «è importante offrire delle piattaforme, delle occasioni per condividere il mestiere vero, non il palchetto nascosto ma un palco con davanti mille persone. Senza questa occasione, lo studente rischia davvero presentarsi nel mondo della musica con un fazzolettino in mano, il diploma, ma incapace di fare un solo passo. Purtroppo questa è la realtà, a meno che lo studente non abbia un caratterino che gli permette di assentarsi durante gli studi…». Caratterino a parte, «l’occasione deve venire dalle manifestazioni, e noi vogliamo essere tra quelle».