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Gli alieni tra noi: animali, piante e funghi d’altrove

Recensione del libro ‘Specie aliene’ di Piero Genovesi, per scoprire le dinamiche e le conseguenze di un fenomeno ancora poco considerato

4 marzo 2025
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Nutrie, zanzare tigre, granchi blu: organismi diversissimi tra loro, ma con qualcosa in comune. Si tratta infatti di specie aliene, dette anche esotiche o alloctone: sono quelle piante, animali o altri organismi viventi che noi umani trasportiamo lontano dai loro ambienti naturali – in maniera volontaria o accidentale – introducendoli in luoghi che non avrebbero mai potuto raggiungere senza un aiuto da parte nostra. Ce li fa conoscere nel dettaglio ‘Specie aliene. Quali sono, perché temerle e come possiamo fermarle’ di Piero Genovesi.

Il meccanismo più intuitivo, e probabilmente più impressionante, con cui le specie aliene colpiscono quelle autoctone è quello della predazione. “Quando un predatore viene introdotto in una nuova area, soprattutto se è un ambiente fragile come le isole o le zone umide, gli effetti possono essere rapidissimi e terrificanti. Animali che si sono evoluti in habitat dove avevano pochi o nessun predatore naturale si trovano d’improvviso esposti alle aggressioni dei nuovi arrivati, incapaci di sfuggire o difendersi efficacemente”. Eppure non è l’unico: esiste anche la competizione ecologica tra specie. Le invasioni biologiche non vanno a ripercuotersi solo su una o più specie autoctone, ma si estendono talvolta a macchia d’olio fino a compromettere interi ecosistemi. In questo caso non vince chi ha denti o artigli migliori, ma chi ha sviluppato adattamenti più vantaggiosi per prosperare in un determinato habitat. Se una specie nativa non ha mai avuto “concorrenza” e quindi non ha mai dovuto contendersi il territorio con altre, sarà impreparata di fronte a un estraneo meglio equipaggiato ad accaparrarsi le risorse necessarie alla sopravvivenza – o magari più rapido a riprodursi.

Bellezza e resistenza

Se i più facili da immaginare – o quelli di cui si sente parlare di più – sono gli animali; anche piante, funghi e microrganismi possono essere specie aliene. Ed è proprio la bellezza delle piante esotiche a farci innamorare, per poi preferire quelle più resistenti e meno bisognose di cure: stiamo inconsapevolmente selezionando specie che sono sì esteticamente gradevoli, ma spesso anche tremendamente invasive. Non esistono, però, solo alieni “cattivi”: grano, papaveri, cipressi, galline, pecore, patate, pomodori, basilico, mais e fagioli sono tutti alloctoni. Eppure fanno parte del nostro paesaggio, della nostra cucina, e a nessuno verrebbe in mente di rimuoverli.

È nei Paesi più ricchi che si registrano i tassi di invasione più elevati: commercio, turismo e trasporti sono più sviluppati e intensi e questo rende più probabile l’arrivo di nuove specie. È però nei Paesi più poveri che “gli effetti si rivelano drammatici, per la fragilità del tessuto sociale e delle istituzioni che dovrebbero porre rimedio”. Se vi sembra che, tutto sommato, non si tratti di un problema così grave, considerate che “negli ultimi secoli le specie aliene invasive hanno contribuito al 60% delle estinzioni di cui abbiamo notizia e sono stati l’unica causa nel 16% dei casi in cui specie autoctone sono scomparse completamente dalla faccia del pianeta. Molto più alto il numero di casi di scomparsa a scala locale di specie native: si stima che poco più di 200 specie aliene invasive abbiano causato oltre 1’200 estinzioni locali di specie autoctone, per predazione, competizione per le risorse, trasmissione di malattie, o distruzione dei loro habitat”. Volendo guardare il lato economico, si stima che “negli ultimi cinquant’anni le specie aliene invasive abbiano prodotto perdite per oltre 1’738 miliardi di dollari, una cifra che si quadruplica ogni dieci anni e che adesso si attesta su un costo annuale stimato in 423 miliardi”. E non ci stiamo riferendo a ciò che deve essere speso per cercare di eradicare le specie aliene, ma delle perdite dirette da esse causate, e sono numeri sicuramente sottostimati, perché in molti casi non esistono dati sugli impatti economici.

‘Specie aliene’ di Genovesi è un libro di agile lettura, che con molti esempi e dati aggiornati permette di conoscere un tema spesso ignorato, ma di vitale importanza per gli ecosistemi. Non si tratta, infatti, solo di ecologia: le invasioni biologiche arrivano a colpire anche l’uomo, rendendone la vita più difficile, causando importanti perdite economiche e intaccando in alcuni casi addirittura la salute delle persone. Cosa non banale, ci parla anche di quali siano le possibili soluzioni, chiudendo con una nota di ottimismo: la conoscenza del problema è comunque importantissima, e questo rende “Specie aliene” davvero utile e consigliabile a tutti e tutte.