Scienze

Scoperto un buco nero cresciuto in fretta 10 miliardi di anni fa

30 ottobre 2025
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Un insolito punto rosso è stato scoperto in una regione remota del cielo: non è una stella né un pianeta, eppure brilla con caratteristiche uniche. Si chiama BiRD (Big Red Dot) e la sua intensa luminosità sarebbe alimentata da un buco nero con una massa pari a 100 milioni di volte quella del nostro Sole.

La scoperta, in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics, è stata fatta grazie al telescopio spaziale James Webb da un team internazionale guidato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, a cui partecipano anche l'Università di Bologna e l'Università degli Studi Roma Tre.

BiRD è stato trovato osservando una regione remota del cielo, in quello che gli addetti ai lavori chiamano 'mezzogiorno cosmico', ovvero un periodo compreso tra 10 e 11 miliardi di anni fa. Il punto rosso stato è stato identificato a sorpresa nel campo circostante il quasar J1030+0524, analizzando immagini e spettri ottenuti con lo strumento NIRCam a bordo del telescopio delle agenzie spaziali di Europa, Canada e Stati Uniti.

L'oggetto è un raro rappresentante della misteriosa classe dei Lrd (Little Red Dot, piccoli punti rossi), identificati solo recentemente grazie alle capacità infrarosse del telescopio Webb. "Io ho analizzato il suo spettro, che ci racconta la composizione chimica e alcune delle proprietà fisiche dell'oggetto", spiega Federica Loiacono, assegnista di ricerca Inaf alla guida del team e prima autrice dello studio.

"Abbiamo trovato segnali chiari dell'idrogeno e dell'elio. Questi dettagli ci hanno permesso di stimare la distanza di BiRD, scoprendo che si trova relativamente vicino a noi rispetto alla maggior parte dei little red dot finora conosciuti. Sempre dall'analisi dello spettro di questa sorgente, abbiamo potuto stimare la massa del buco nero centrale: circa 100 milioni di volte quella del Sole".

I little red dot sono sorgenti celesti molto compatte e rosse, con proprietà spettroscopiche insolite. Si pensa che siano legate a buchi neri supermassicci in fase di crescita, ma la loro natura resta ancora misteriosa. Secondo alcune teorie, potrebbero rappresentare le prime fasi evolutive dei 'semi' da cui si formano i buchi neri supermassicci, ancora nascosti da spessi strati di gas che bloccano gran parte della radiazione emessa nelle loro vicinanze.