Scienze

Spermidina potrebbe prevenire Alzheimer e Parkinson

Studio dell'Istituto Paul Scherrer guidato da Jinghui Luo indica che la spermidina favorisce condensazione proteica e autofagia per rimuovere depositi nocivi

21 novembre 2025
|

La spermidina, una molecola organica fondamentale per i processi cellulari, potrebbe prevenire malattie come l'Alzheimer o il Parkinson. È quanto promettono le nuove conoscenze, che potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti, acquisite grazie a una ricerca dell'Istituto Paul Scherrer

Gli scienziati hanno osservato in particolare il modo in cui la spermidina aiuta il sistema immunitario a eliminare i depositi di proteine tossiche per il sistema nervoso. Questa molecola, è stato notato, rafforza anche i mitocondri, le "centrali energetiche" delle cellule, secondo gli esperimenti eseguiti da un team guidato da Jinghui Luo.

La spermidina favorisce la mobilità delle cellule e controlla numerosi processi. Nel contesto delle malattie neurodegenerative, la ricerca aveva già stabilito che questa molecola può proteggere le cellule nervose e attenuare la perdita di memoria legata all'età. Tuttavia, fino ad ora mancava una comprensione più precisa del modo in cui interviene nei processi che danneggiano i nervi, precisa l'istituto.

Queste nuove conoscenze potrebbero servire come base per lo sviluppo di nuovi trattamenti contro malattie come l'Alzheimer. Queste patologie sono causate da depositi di strutture proteiche nocive nel cervello, costituite da proteine amiloidi mal ripiegate, la cui forma ricorda quella di fibre o spaghetti, spiega il comunicato. Al momento non esiste un trattamento efficace per prevenire o eliminare questi depositi.

La spermidina fa in modo che le proteine nocive si aggreghino - processo chiamato condensazione biomolecolare -, facilitando un processo chiamato autofagia. Le proteine danneggiate o inutili si avviluppano in piccole bolle di membrana, scomponendosi con l'aiuto di enzimi; si tratta di un processo di riciclaggio naturale, sottolinea ancora il comunicato.

"L'autofagia può trattare in modo più efficace i grandi accumuli di proteine", spiega il responsabile dello studio, Luo, citato nel comunicato. La spermidina svolge un ruolo di legante che riunisce i filamenti.

Si tratta di forze elettriche debolmente attrattive tra le molecole, che le organizzano ma non le uniscono saldamente. "La spermidina è insomma come il formaggio che lega tra loro i filamenti lunghi e sottili simili a spaghetti senza incollarli, rendendoli più digeribili", spiega il ricercatore.

La spermidina deve il suo nome allo sperma, in cui è presente in quantità particolarmente elevate. Ma si trova anche in molte cellule dell'organismo, soprattutto in quelle attive e in grado di dividersi.