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And I think it’s gonna be a long, LongLake

Parafrasiamo una nota canzone pop per dire della ‘experience’ luganese non solo musicale, con dentro Estival, Blues to Bop e Buskers (dal 10 al 27 luglio)

Un estratto dal corposo cartellone musicale
28 maggio 2025
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I nomi di Estival Jazz 2025 sono noti da venerdì 23 maggio, comunicati in via preferenziale ad altra testata di questo cantone. Ne diamo conto solo oggi ottemperando alla conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri, con immutato affetto (da tempi non sospetti, quanto alla firma di questo articolo) verso Jacky Marti e la manifestazione che ha portato a Lugano i nomi più grandi del jazz mondiale. Estival che non è Montreux solo per quell’attitudine un po’ italiana di alcune ricche città del nord alle quali non è mai interessato avere una squadra di calcio in Serie A, figuriamoci un festival musicale. Bene è che Estival esista ancora, ‘integrato’ ma non snaturato, grazie anche alla Città che l’ha salvato. Oggi è parte del Lugano LongLake Festival, meglio sarebbe ‘Lugano LongLake Festival Experience’, visto che è proprio ‘l’esperienza’ sulla quale si punta da qualche anno a questa parte in riva al Ceresio.

La crema solare griffata LongLake, consegnata all’entrata, è gadget utile sotto il tetto a vetri dell’Asilo Ciani, struttura da poco rimessa a nuovo e nuova sede di conferenza sulla quale picchia il sole delle 11 inoltrate. “Il LongLake è un punto fermo dell’attività cittadina”, esordisce Roberto Badaracco riassumendo l’evento multidisciplinare e il fatto che “tocca tutti indistintamente, dal Villaggio Family fino alla terza età”. Il vicesindaco loda gli organizzatori per avere risparmiato senza abbassare la qualità dell’offerta (“un equilibrismo da Buskers”) e rimarca la quasi totale gratuità del programma (“Altri festival nazionali e internazionali, la gratuità, nemmeno la considerano”); gli fa eco sul tema Claudio Chiapparino, direttore Divisione eventi e congressi: “I pochi eventi a pagamento ci permettono di non tagliare il numero di attività e di artisti ingaggiati. Perché gli artisti vanno pagati, creano cultura, sono una ricchezza”.

Estival Jazz torna alle tre serate (10, 11 e 12 luglio), che non sarà novità giornalistica ma a modo suo fa storia così come l’aggiunta di altri palchi a quello di Piazza della Riforma: in Piazza Manzoni si potrà ingannare l’attesa tra un main act e l’altro di quella principale, e così a Punta Foce, nel pomeriggio, con nomi Swiss Made: Christian Zatta’s Nova, Jamila, Julian Brown, Jupiter Clouds, Lady Bazaar, Naomi Lareine, daoud, Pilar Vega. Dopo Estival, ai suddetti palchi si aggiungerà il Rivetta Tell per altra musica Swiss Made: Flavio & his Gates Orchestra con Kashemere e ConSabor, ZonaSun e The Groovy Chapters, Matilde. Il 15 luglio il Parco Ciani ospiterà Morgan Heritage e Anthony B nel tributo a Bob Marley; la scena indie alternative italiana vedrà esibirsi, il 17 luglio, Venerus, centomilacarie e Ginevra.

Dal Congo a Dakar, via Carona

Facendo nomi e cognomi, l’edizione 2025 è un Estival da 72 candidature e 20 premi Grammy. “C’è tanto jazz e mi fa piacere. Di Estival Jazz tra poco resterà solo Est”, dice Jacky Marti con ironia. E aggiunge: “Il mondo è cambiato, si è capovolto un paio di volte. Sono cambiati gli artisti, molti sono morti, tanti di quelli di oggi nemmeno erano nati quando i grandi hanno suonato qui. È cambiato il modo di produrre, di fare musica, e di fruirne. Sono cambiate le congiunture economiche, i vincoli finanziari, è più difficile trovare sponsor, se non impossibile, è cambiata anche la responsabilità”, e per questo Mister Estival ringrazia il Municipio, venuto in soccorso di una rassegna agonizzante dopo il doppio stop da Covid e l’abbandono del main sponsor: “Ho trovato nella Città tanta passione e la volontà di mantenere l’identità di Estival. Crediamo tutti nella forza della musica dal vivo come elemento di coesione, di cultura e anche di bellezza, perché proporla nel centro della città a due passi del lago è una cosa meravigliosa”.

Questo 45esimo è per Estival una sorta di Best Of: tornano amici come Al Di Meola, il 10 luglio con l’Orchestra della Svizzera italiana, binomio che è esso stesso un déja-vu (giugno 2012, Mendrisio, Piazzale alla Valle). In apertura di serata, la svizzero-congolese Alina Amuri, a chiudere i Patax, vecchia conoscenza fusion del festival. L’11 luglio ecco gli Yellowjackets con il crooner Kurt Elling, per un tributo agli Weather Report; a seguire, i Take 6, multipremiata formazione vocale già in piazza del 2016; a chiudere, la sassofonista olandese Candy Dulfer (alle Estival Nights nel 2014, in piazza l’anno dopo) con Shelby J., nota per la collaborazione con il suo mentore Prince, qui oggetto di tributo. Sabato 12 luglio aprirà la serata il grande pianista Gonzalo Rubacalba con il suo Trio d’Été, poi l’italo-britannico Jack Savoretti, cantautore dai noti trascorsi a Carona. Gran finale con Youssou N’Dour, leggenda della world music, con Le Super Étoile de Dakar. Come già annunciato, la piazza è a ingresso libero, a pagamento sono i posti a sedere subito sotto il palco (biglietto valido per le tre serate, prevendita su www.biglietteria.ch).

Il blues nel bosco

Blues to Bop e Lugano Buskers sono gli altri due grandi eventi sotto il cappello (ombrellone) del LongLake. Del primo parla Filippo Corbella, responsabile direzione artistica Divisione eventi e congressi, co-direttore artistico di Estival ma direttore unico di Blues to Bop, che migra quest’anno dal centro cittadino al Parco Ciani, “una scelta legata alla bellezza e al contesto, il parco è ambiente meraviglioso e a misura d’uomo, perfetto per la fruizione dei concerti”. Il blues a pagamento è tutto sul palco principale del Boschetto: di Edoardo Bennato (18 luglio) si è già detto e pure del valente bluesman svizzero Philipp Fankhauser (che a Estival non sarebbe stato fuori luogo, anzi). Il 19 luglio, Joachim Cooder figlio di Ry (con Adriano Viterbini), poi Gennaro Porcelli con band al seguito. A chiudere, quello che per Corbella è il momento clou di questa edizione: Billy Branch, leggenda dell’armonica a bocca da un Grammy e tre nomination, insieme ai Sons of Blues.

Il Blues to Bop gratuito sarà a Punta Foce e Rivetta Tell, con gli Swiss Made DimeBlend, Little Chevy, Marco Marchi & the Mojo Workers, Max Dega Band e Wet Rugs; dalla collaborazione con la rassegna Lac en plein air arrivano Østrik Quintet (Punta Foce, 18 luglio) e The Voices Gospel Family (Hall del Lac, 20 luglio). Sempre all’interno di Blues to Bop sono da intendersi le Schools con Billy Branch, Marco Marchi e Philipp Fankhauser, protagonisti di incontri/lezioni di musica gratuiti a Punta Foce. L’intesa con il Lac include – extra Bop – la serata black music con The Sacred Souls e Ledisi (16 luglio, Boschetto).

E tutto il resto

‘Brividi’ è il tema di Lugano Buskers, dal 23 al 27 luglio per chiudere il LongLake con oltre 40 artisti di strada, da tutto il mondo a una Lugano trasformata in teatro a cielo aperto, giusto il tempo di attaccare la spina a una presa elettrica. In ambiti di street art, dall’8 al 22 luglio il duo ticinese (ma internazionale per notorietà) Nevercrew tornerà in zona Lido per un intervento site-specific. Quattro le produzioni teatrali: ‘Corde’ della Compagnia Onyrikon (10 e 11 luglio), il monologo di Isabella Giampaolo ‘E tu chi sei?’ (13 luglio), la performance ‘Elements’ di UnKnown Company (14 luglio) e ‘Un bés – Antonio Ligabue’ di Mario Perrotta (20 luglio). Completano la proposta non musicale le ‘Storie di lago’ di Francesco Pellicini (20 luglio), il Ticino Poetry Slam di Marco Miladinovic (22 luglio), ‘Stare in una casa di vento’, appuntamento di Chilometro Zero dedicato alla poesia (10 luglio), gli incontri curati da Usi e Supsi e il ballo in Rivetta Tell. Il foyer del Palacongressi e il giardino adiacente al Parco Ciani ospiteranno il Villaggio Family, spazio per tutte le età. È tutto, in abbondanza, su www.longlake.ch.