Avevano 89 anni, sono ricorse al suicidio assistito nella loro abitazione di Grünwald, vicino a Monaco di Baviera

‘Hello boys, traversando tutto l’Illinois, valicando il Tennessee senza indugio fino a qui”. È un estratto dalle liriche di un tormentone intitolato ‘Da-da-un-pa’, uno dei tanti successi discografici per i quali erano ricordate. Al pari dei balletti con Don Lurio, alla tv italiana, reso quasi invisibile da quei due corpi statuari. La storia dell’intrattenimento dice addio ad Alice ed Ellen Kessler, morte entrambe all’età di 89 anni. A darne la notizia la Bild. Erano inseparabili nella vita, lo sono state anche nella morte, tanto da ricorrere al suicidio assistito, nella loro abitazione di Grünwald, vicino a Monaco di Baviera. La polizia ha confermato la modalità, senza fornire ulteriori dettagli ed escludendo qualsiasi ipotesi di dolo.
Le gemelle Kessler sbarcarono in Italia nel 1961, a 24 anni, conquistando il Paese con i loro balletti, guadagnandosi un posto nella storia della televisione e del costume in programmi di grande successo, lavorando con tutti i protagonisti dello spettacolo italico, da Mina ad Alberto Sordi a Raffaella Carrà. Negli anni 60 girarono il mondo, si esibirono con Fred Astaire, Frank Sinatra e Harry Belafonte, fu loro offerta anche la possibilità di apparire con Elvis Presley nel film ‘Viva Las Vegas’, ma rifiutarono per paura di essere relegate nei film musicali americani. Il successo era proseguito negli anni 70, poi alla fine degli ’80 erano tornate in Germania, pur continuando a lavorare in Italia.
Nate il 20 agosto del 1936 a Nerchau, al tempo cittadina della Germania est, Alice ed Ellen fuggono con la famiglia nella Germania Ovest. A 19 anni sono tra le fila delle mitiche Blubell Girls, a 40 saranno sulla copertina di Playboy, rompendo gli schemi a modo loro, con l’elegante anticonformismo che le ha sempre caratterizzate. Biondissime, coordinate, ballerine, cantanti, attrici al cinema per Dino Risi ne ‘Il giovedì’, con Alberto Sordi ne ‘I complessi’ e in teatro per Garinei e Giovannini, nell’immaginario collettivo italiano le gemelle sono anche il ritornello de ‘La notte è piccola’ e gli sketch in bianco e nero di Studio Uno, Milleluci e Canzonissima. Dopo una lunga assenza, nel 2011 erano tornate a teatro con lo spettacolo ‘Dr. Jekyll e Mr. Hyde’, e nel 2014 si erano esibite sul palco del Festival di Sanremo in uno dei loro storici brani, ‘Quelli belli come noi’.
Ellen è stata la più longeva nei rapporti sentimentali: la storia d’amore con Umberto Orsini è durata vent’anni. Alice ha amato Enrico Maria Salerno, ma solo per quattro. Le gemelle, che non si sono mai sposate, si sono sempre tenute in forma allenandosi con la ginnastica perché – spiegavano dalla casa in Baviera, dove vivevano in due appartamenti confinanti – “chi, come noi, ha sempre avuto ha che fare con la propria fisicità, non può concedersi il lusso di lasciarsi andare”. Da sempre era Ellen a rispondere per entrambe alla stampa e Alice interveniva ogni tanto: ascoltava dalla cornetta, poi in sottofondo diceva la sua. Rimpianti o sogni non realizzati? “Nessuno, siamo serene, abbiamo ottenuto quello che ci è mancato nell’infanzia, con dedizione e disciplina”, avevano dichiarato. “Io e Ellen vogliamo che le nostre ceneri vengano mischiate un giorno con quelle di nostra madre e possano essere conservate tutte e tre insieme”, aveva detto Alice Kessler alla Bild. “Ne abbiamo dato disposizione nei nostri testamenti. L’urna comune fa risparmiare spazio. Al giorno d’oggi si dovrebbe risparmiare spazio ovunque. Anche al cimitero”, aveva sottolineato Alice.
Nell’ultima intervista concessa all’Ansa avevano confessato il desiderio di recitare ancora nel cinema: “Sì ma con un grande. Woody Allen magari! O, fra gli italiani, Paolo Sorrentino”. Erano state ospiti qualche anno fa di Mara Venier a Domenica In, dove avevano raccontato il rapporto con il padre, definito “un uomo violento”, che non vedeva bene la loro indipendenza. Tre anni fa, 86enni, presentarono con grazia e fascino i loro vecchi abiti di scena, messi all’asta a beneficio delle vittime dell’alluvione nella valle dell’Ahr. A 88 anni affermavano di sapere ancora fare la spaccata. Quando, anni fa, le fu chiesto quale fosse il segreto del loro successo, Alice elencò quattro punti: “Disciplina. Ogni singolo giorno. Gratitudine. Ancora e ancora. Umiltà invece di arroganza. E unità. Fino alla morte”. La loro eredità andrà a organizzazioni umanitarie.