L'holding ceca punta al 30% del gruppo televisivo tedesco, superando l'offerta di Mfe-Mediaset
Una sfida un po' a sorpresa per Mfe-Mediaset in Germania: l'holding di investimento ceca Ppf, già seconda azionista dietro al Biscione, ha deciso di salire a sfiorare il 30% in Prosieben, il terzo gruppo televisivo tedesco sul quale Pier Silvio Berlusconi e suoi manager hanno puntato da tempo. E l'offerta di Ppf, già accreditata di quasi il 15%, è ampiamente superiore a quella al minimo di legge annunciata da tempo da Mfe-Mediaset, che punta ad avere mani libere per poter crescere ma che ora deve fare i conti con un azionista evidentemente pronto a spendere.
Perché l'Opa parziale di Ppf per arrivare fino al 29,9% di Prosieben è di sette euro per azione e tutta in contanti, mentre quella del Biscione è a un valore 5,74 euro, comprendendo una piccola parte in azioni. L'elemento fondamentale è che l'offerta di Ppf è stata ben accolta, se non proprio concordata, dal management del gruppo televisivo con sede in Baviera, mentre il Biscione ha sempre criticato la conduzione di Prosieben. In verità anche l'holding fondata da Petr Kellner, deceduto nel 2021 in un incidente in elicottero in Alaska, fino a pochi mesi fa non lesinava giudizi negativi. Ma le cose cambiano e ora il gruppo ceco si schiera decisamente a favore dei manager.
L'obiettivo a breve di Ppf, come per Mfe-Mediaset, è l'assemblea di Prosieben del 28 maggio, dove saranno sostituiti tre componenti del Consiglio di sorveglianza, tra i quali il presidente Andreas Wiele, al posto del quale è già stata proposta dallo stesso board Maria Kyriacou. Al momento non risultano candidature né da parte del Biscione né da parte di Ppf, per cui l'assise, nella quale Mfe-Mediaset avrebbe potuto fare le sue mosse, dovrebbe servire soprattutto per contare le proprie partecipazioni.
Di sicuro a Cologno Monzese non è piaciuto il "blitz" di metà aprile del management tedesco che ha rinnovato per tre anni l'amministratore delegato in scadenza, quel Bert Habets che spiega senza giri di parole che "il comitato esecutivo è favorevole al maggiore impegno di Ppf nei confronti di Prosieben e apprezza il suo sostegno alla nostra strategia di trasformazione digitale". E ora agli analisti appare scontato che il rinnovo a sorpresa e molto anticipato di Habets avesse già basi e alleati solidi.
Il risultato principale per ora è che in Borsa il titolo di Prosieben ha lasciato i livelli dell'offerta lanciata dal Biscione e si è ovviamente allineato a quelli del gruppo ceco a sette euro, con un balzo in una sola seduta a Francoforte del 18%. Positivi i titoli di Mfe, saliti di due punti percentuali.
Ma il film resta lungo, ora con un secondo attore protagonista, e le linee guida che restano chiare per il gruppo italiano. "Per noi la finanza è un mezzo e non un fine", affermava nei giorni scorsi a proposito di Prosieben Marina Berlusconi. E l'Opa sul gruppo tedesco "rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo di Mfe: come aveva già detto più volte mio fratello Pier Silvio è un'operazione che si è resa necessaria per poter contribuire concretamente e creare valore per tutti gli azionisti", spiegava la presidente di Fininvest.