Economia

Cina: manifattura in calo a maggio, Pmi a 49,5

L'attività industriale rallenta nonostante la tregua commerciale con gli USA.

31 maggio 2025
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L'attività manifatturiera in Cina ha registrato un nuovo rallentamento a maggio, segnando il secondo mese consecutivo di contrazione. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, l'indice dei direttori degli acquisti (Pmi), un indicatore chiave per valutare i livelli di produzione industriale, si è attestato a 49,5. Questo dato, sebbene in aumento rispetto al 49 di aprile, rimane al di sotto della soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione.

Il risultato è negativo nonostante la tregua di 90 giorni sui dazi e sul commercio raggiunta tra Pechino e Washington. Tuttavia, il presidente statunitense Donald Trump ha recentemente accusato la Cina di aver "totalmente violato" l'accordo di de-escalation, senza però fornire ulteriori dettagli.

Nonostante queste difficoltà, Zhao Qinghe dell'Ufficio nazionale di statistica ha dichiarato che la produzione economica complessiva della Cina a maggio "ha continuato a espandersi". Alcune imprese legate agli Stati Uniti hanno riportato un'accelerazione degli ordini del commercio estero e un miglioramento delle condizioni di importazione ed esportazione. La Cina punta a un aumento del Pil "di circa il 5%" entro il 2025, un obiettivo ambizioso considerando le sfide attuali nel settore immobiliare, la deflazione e i consumi stagnanti.

Parallelamente, l'indice Pmi non manifatturiero, che misura l'attività nel settore dei servizi, è sceso a 50,3 rispetto al 50,4 di aprile e al 50,6 previsto dagli analisti, ma si mantiene comunque in territorio espansivo.