Economia

Accordo UE per la riforma della gestione delle crisi bancarie

Nuove norme per risoluzione banche piccole e medie, protezione depositanti e stabilità del settore

25 giugno 2025
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Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico per riformare il quadro europeo di gestione delle crisi bancarie e di garanzia dei depositi (CMDI), per rendere più efficiente la risoluzione delle banche di piccole e medie dimensioni e rafforzare la stabilità del settore.

La riforma consentirà, in casi specifici, l'utilizzo dei fondi di garanzia dei depositi e dei fondi di risoluzione, come il Fondo di risoluzione unico SRF nella zona euro, per finanziare la risoluzione delle banche che non dispongono di sufficienti risorse proprie e passività assorbibili (MREL), evitando il bail-in dei depositanti.

"Per rafforzare la competitività europea serve un settore bancario stabile e resiliente. Questa riforma offre maggiore protezione a cittadini e contribuenti contro i fallimenti bancari", ha commentato il ministro polacco delle finanze Andrzej Domański, presidente di turno del consiglio dei ministri dell'economia e delle finanze (Ecofin).

Tra le novità, una procedura armonizzata per il cosiddetto "least cost test", che servirà a valutare se la risoluzione di una banca può avvenire usando risorse dello schema di garanzia dei depositi (DGS) senza superare l'ammontare dei depositi protetti. Resta il principio che gli azionisti e i creditori subordinati debbano essere i primi a sostenere le perdite.

Il nuovo quadro chiarisce inoltre come le autorità di risoluzione dovranno valutare l'interesse pubblico nel decidere se liquidare o salvare una banca. Si darà priorità alla risoluzione quando questa consente una maggiore protezione dei depositanti e della stabilità, anche a livello regionale.

L'accordo mantiene la gerarchia attuale nella tutela dei depositi: prima i depositi garantiti dallo schema di garanzia dei depositi, poi quelli delle famiglie e delle piccole e medie imprese non coperti, per assicurare la continuità operativa e la fiducia nel sistema bancario.

Il testo concordato modifica tre normative chiave: la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (BRRD), il regolamento sul Meccanismo di risoluzione unico (SRMR) e la direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (DGSD).

Il prossimo passo sarà la finalizzazione tecnica del testo e la sua adozione formale da parte di Consiglio e Parlamento prima dell'entrata in vigore.