Economia

La guerra commerciale potrebbe costare 17,5 miliardi alla Svizzera

Il KOF avverte: l'incertezza economica minaccia gli investimenti e la crescita del paese

30 giugno 2025
|

Se la guerra commerciale sotto il governo statunitense di Donald Trump dovesse degenerare, all'economia svizzera verrebbe a costare cara. Il direttore del KOF Jan-Egbert Sturm ha quantificato in un'intervista i possibili danni per il 2026 a 17,5 miliardi di franchi, circa 2000 franchi per abitante.

Lo scenario si basa sui dazi annunciati da Trump in primavera, nel cosiddetto "Liberation Day". "L'incertezza è veleno per l'economia", ha detto l'economista del Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo al "Blick".

"Non sappiamo ad esempio cosa accadrà il prossimo 9 luglio, quali dazi verranno effettivamente applicati e quanto saranno elevati". L'impossibilità di pianificare frena gli investimenti, in particolari quelli delle aziende legate all'export.

Lo scorso 2 aprile Trump aveva annunciato un'ondata di dazi doganali, che per la Svizzera arrivavano al 31%, sospendendo poi però tutto fino al 9 luglio. Dal 5 aprile vigono però balzelli di almeno il 10% sulle importazioni. Il governo elvetico è in trattative con quello statunitense.

Nonostante tutti questi rischi, Sturm si dice globalmente ottimista: quest'anno l'economia dovrebbe crescere dell'1,4%. La disoccupazione dovrebbe salire solo leggermente al 3%, con stipendi in crescita dell'1%. L'economia svizzera è flessibile e ben attrezzata per attutire difficoltà internazionali, ha detto Sturm.