Cautela tra gli investitori per le incertezze globali e i negoziati sui dazi
La borsa svizzera chiude lieve in rialzo una seduta improntata alla cautela: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'910,81 punti, in progressione dello 0,08% rispetto a ieri.
Sul mercato è stata notata una certa letargia, con gli investitori che continuano a evitare di impegnarsi a fondo, viste le incertezze globali. Il tema dominante rimane quello dei dazi, mentre proseguono le trattative fra Washington e i principali partner commerciali, Svizzera compresa. Nell'ambito della politica monetaria gli ultimi dati sull'inflazione negli Usa hanno intanto ulteriormente smorzato le speranze di chi sperava in un rapido taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve.
Sul fronte interno si è messa in mostra Partners Group (+5,09% a 1114,50 franchi), che ha pubblicato un dato sorprendentemente positivo relativo ai patrimoni in gestione. Nello stesso comparto finanziario UBS (-0,21% a 28,41 franchi) ha guardato ai semestrali resi noti dalle grandi banche americane come Goldman Sachs. Tutti con il segno più hanno terminato gli assicurativi Zurich (+1,27% a 557,00 franchi), Swiss Re (+1,29% a 141,65 franchi) e Swiss Life (+0,32% a 818,60 franchi).
Richemont (+1,15% a 149,80 franchi) ha presentato ricavi in crescita nel primo trimestre dell'esercizio 2025/2026. Hanno perso terreno nel finale i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-1,60% a 47,41 franchi), Geberit (-0,88% a 609,40 franchi), Holcim (-1,74% a 62,14 franchi), Amrize (-0,99% a 40,35 franchi), Kühne+Nagel (-1,02% a 170,35 franchi) e Sika (-1,42% a 201,50 franchi).
Novartis (-0,98% a 95,12 franchi) ha sofferto più di Roche (+0,47% a 256,20 franchi) le nuove minacce del presidente americano Donald Trump sull'imposizione di barriere doganali nei confronti dei prodotti farmaceutici. Ha trainato il listino il terzo peso massimi difensivo, Nestlé (+0,38% a 76,88 franchi).
Nel mercato allargato l'attenzione era puntata su Implenia (-6,15% a 51,90 franchi), in seguito alla notizia che il grande azionista Rudolf Maag si separa da una quota pari al 5,4% della società. In evidenza si è trovata anche l'impresa ticinese Interroll (+12,32% a 2280,00 franchi), che ha beneficiato di un commento di UBS.