Economia

La borsa svizzera crolla dopo i dazi imposti da Trump

L'indice SMI perde l'1,79% a causa delle tariffe doganali USA e delle tensioni sui mercati globali

4 agosto 2025
|

La borsa svizzera apre in forte ribasso la prima seduta della settimana, subendo in pieno l'effetto dei dazi decisi dal presidente americano Donald Trump e scontando anche la giornata nera di venerdì per le piazze finanziarie globali.

Alle 09.02 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'623,93 punti, in flessione dell'1,79% rispetto a giovedì.

Il mercato prende atto della chiusura sensibilmente negativa di venerdì a Wall Street (Dow Jones -1,23% a 43'588,58 punti, Nasdaq -2,24% a 20'650,13 punti) e guarda anche all'andamento delle piazze asiatiche, a partire da Tokyo (Nikkei -1,25% a 40'290,70 punti).

Gli investitori sono impauriti dalle tariffe doganali americane del 39% imposte venerdì alla Svizzera, dopo che Trump ha respinto una dichiarazione d'intenti precedentemente negoziata dalla sua amministrazione con il governo elvetico: un duro colpo per la Confederazione, considerato che gli Usa sono il primo paese di esportazione.

A rendere il quadro ancora più fosco sono le indicazioni negative provenienti sul fronte congiunturale dagli Stati Uniti: un rapporto sul mercato del lavoro inaspettatamente negativo ha causato perdite di corso generalizzate venerdì sulle borse mondiali, quando la piazza elvetica era chiusa per la festa nazionale. Zurigo deve quindi a sua volta inglobare questi effetti, per tornare ad allinearsi agli altri mercati.

A livello di singoli titoli sorvegliate speciali sono Novartis (-1,79%) e Roche (-2,74%): per il momento i prodotti farmaceutici sono esentati dalle barriere doganali, ma Trump ha inviato una lettera ai principali attori del settore esigendo netti ribassi dei prezzi dei medicamenti venduti negli Usa. Particolarmente sotto pressione per i dazi è Richemont (-3,11%), ma la giornata appare difficile per tutti: fra gli altri valori SMI la difesa migliore viene mostrata da Swisscom (+0,27%), mentre l'andamento meno convincente è quello di Kühne+Nagel (-3,07%).