Speciale Economia

Un sostegno per chi esporta

Come possono le Pmi svizzere aumentare le probabilità di ottenere commesse internazionali?

21 maggio 2025
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Il contesto internazionale è ormai contrassegnato da una costante incertezza e da più parti si invoca la necessità per le aziende svizzere di diversificare i mercati di esportazione per gestire meglio i rischi. In realtà questo già avviene perché le nostre imprese sono alla costante ricerca di nuovi sbocchi e la politica della Confederazione, con la conclusione di Accordi di libero scambio, da tempo va in questa direzione. Ma, si sa, esplorare e conquistare nuovi mercati comporta investimenti importanti in termini di tempo e denaro. Esiste però anche uno strumento di copertura dei rischi per gli esportatori che ha ancora potenziali di sviluppo, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), cioè l’Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (SERV).

Essa funge in sostanza da ponte tra le grandi imprese internazionali e le PMI svizzere. Luca Albertoni, membro del Consiglio di Amministrazione della SERV e Direttore della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti), analizza in questa intervista le principali sfide legate ai finanziamenti complessi e all’accesso delle PMI ai grandi progetti internazionali.

Dal 1° luglio 2024 fa parte del Consiglio di amministrazione della SERV. Come sta vivendo questo nuovo incarico?

Molto bene. La SERV è un’organizzazione estremamente dinamica e con grandi competenze tecniche e sono lieto di poter offrire il mio contributo. In particolare, metto a disposizione la mia esperienza giuridica e quella acquisita in molti anni di lavoro quotidiano a fianco delle aziende esportatrici. In questo senso dirigere la Cc-Ti costituisce un indubbio vantaggio, perché permette una conoscenza molto dettagliata delle esigenze delle aziende rispetto anche ai prodotti offerti dalla SERV, che stanno acquisendo sempre più importanza in un contesto internazionale caratterizzato da complessità e incertezze crescenti.

Che cosa fa esattamente la SERV?

La SERV è un’istituzione federale di diritto pubblico che offre copertura assicurativa alle esportazioni delle aziende svizzere, in particolare contro i rischi di insolvenza. I suoi prodotti supportano inoltre le aziende nel mantenimento della liquidità. La SERV offre anche servizi di consulenza, strutturazione e assicurazione per progetti infrastrutturali complessi all’estero, facilitando così l’accesso delle PMI svizzere a grandi commesse internazionali. Questo consente loro, ad esempio, di essere prese in considerazione come subfornitrici in progetti di grande portata. È importante rilevare che la SERV, a causa di un retaggio passato, a volte è ancora percepita come strumento per le grandi aziende. In realtà è a disposizione anche delle PMI e copre anche piccoli importi.

Perché esiste la SERV e perché nessun assicuratore privato offre tali servizi?

La SERV rappresenta uno strumento fondamentale per la promozione della piazza economica. Il suo obiettivo principale è rafforzare la competitività dell’economia svizzera d’esportazione in mercati ad alto rischio e contribuire alla salvaguardia dei posti di lavoro in Svizzera. È importante sottolineare che la SERV opera senza finiti di lucro e non è finanziata con fondi pubblici. La sua attività è di natura sussidiaria, ovvero integra il mercato privato, assicurando rischi che gli assicuratori privati non sono disposti a coprire, o che coprono solo parzialmente.

Quali requisiti devono soddisfare le aziende esportatrici svizzere per ottenere un’assicurazione SERV?

In linea di principio, un esportatore svizzero può stipulare una polizza con la SERV se ha sede in Svizzera, se l’acquirente è situato all’estero e se la quota di valore aggiunto svizzero nell’operazione di esportazione è almeno del 20%.

Ha menzionato in precedenza i grandi progetti internazionali: su quali progetti si concentra la SERV?

Il team “Finanziamento Progetti e Infrastrutture” si concentra principalmente sul settore delle infrastrutture e su quei settori in cui l’export svizzero risulta particolarmente competitivo, come ad esempio il trattamento delle acque o il settore della mobilità e dei trasporti ferroviari. Per questi tipi di progetti, i committenti incaricano solitamente i cosiddetti General Contractor, noti anche come EPC, che sta per “Engineering, Procurement and Construction”.

I progetti vengono eseguiti da General Contractor svizzeri (EPC)?

Purtroppo, in Svizzera sono rimasti pochi EPC in grado di realizzare progetti infrastrutturali all’estero. Quando la SERV deve assicurare un progetto all’estero, l’azienda EPC, o una sua filiale, deve avere sede in Svizzera. In passato, la SERV è riuscita a convincere alcuni EPC internazionali a stabilirsi nel nostro Paese grazie ai vantaggi derivanti dai suoi servizi.

Perché un’azienda EPC dovrebbe aprire una filiale in Svizzera, un paese così costoso?

In realtà, la motivazione è principalmente di natura finanziaria. Per aggiudicarsi un progetto, l’EPC deve spesso proporre un finanziamento vantaggioso per l’acquirente. Con una polizza assicurativa della SERV, ciò diventa possibile. La SERV, infatti, beneficia indirettamente del rating AAA della Confederazione Svizzera, che consente al creditore di percepire il rischio associato alla SERV al minimo.

Come funziona questo nella pratica?

Quando la banca concede un credito all’acquirente, solitamente verifica la sua solvibilità. La SERV può assicurare questo credito, assumendosi così il rischio. Il rating AAA della Confederazione Svizzera consente all’acquirente di ottenere condizioni di finanziamento più favorevoli.

Come può una PMI svizzera ottenere un contratto internazionale?

Da un lato, il mercato svizzero offre prodotti altamente competitivi per gli EPC. Dall’altro, la Svizzera è rinomata per la sua capacità di completare i progetti nei tempi previsti e “nel rispetto del budget”. In collaborazione con le associazioni economiche svizzere, la SERV supporta l’EPC nel trovare le aziende più adatte per il progetto e nello stabilire i contatti necessari. Questo è un elemento fondamentale della strategia di “Pathfinding”, che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso delle PMI svizzere ai grandi progetti internazionali.

Questa configurazione è sicura per l’esportatore svizzero?

Assolutamente sì. La SERV svolge una due diligence sul progetto e sull’EPC, verificando, tra le altre cose, i rischi di credito e il rispetto degli standard internazionali. Inoltre, collabora con banche internazionali che hanno già valutato la fattibilità e l’implementazione del progetto.

Quale consiglio darebbe agli esportatori che vogliono entrare in nuovi mercati?

In generale le aziende sanno già muoversi bene. È comunque fondamentale cogliere le opportunità offerte da nuovi mercati e dai progetti promossi da EPC internazionali, per cui informarsi compiutamente è decisivo. Spesso vi sono magari timori o mancanza di conoscenza su progetti internazionali che frenano la spinta verso nuovi mercati. In Svizzera vi sono però partner affidabili come la SERV che possono supportare le aziende in maniera importante, per evitare salti nel buio. In questo modo, quando si presenta un’occasione, è più agevole coglierla.