Lanciato da Varese il progetto Interreg ‘Smile’ a favore di chi si muove in bicicletta. Previste azioni pilota tra Varese, Como e il Ticino
Uno dei problemi cruciali, a ridosso della “ramina”, è legato alla mobilità. Al di qua e al di là della frontiera si guarda, quindi, con interesse al progetto Interreg “Smile – Strategia per la mobilità leggera in provincia di Varese, Como e Canton Ticino”, una iniziativa transfrontaliera che coinvolge le Province di Varese e Como, il Comune di Como e il Canton Ticino, insieme alla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio e a numerosi enti e associazioni locali. Tanto che c'è chi ipotizza un futuro non troppo lontano (il progetto deve essere realizzato entro 36 mesi) con frontalieri in bicicletta (verosimilmente elettrica) per raggiungere il posto di lavoro. Innanzitutto, i finanziamenti: si parla di 1'719'000 euro dai fondi europei, oltre 254mila franchi da parte svizzera, 1'478'000 euro dalla Provincia di Como e 245mila euro dal Comune di Como.
Il progetto è finalizzato allo sviluppo di soluzioni per una mobilità più sostenibile tra le due aree di confine. A Varese si sono riuniti i rappresentanti istituzionali e professionisti di enti italiani e svizzeri per illustrare, nei giorni scorsi, gli obiettivi del progetto. Ovvero ridurre la congestione stradale e favorire la mobilità dolce per pendolari, studenti e turisti nell’area di confine tra Italia e Svizzera. Del resto, Smile nasce dall’esigenza di affrontare in modo strutturato il traffico transfrontaliero. Tra le azioni previste si annoverano la realizzazione di percorsi ciclabili, il miglioramento dell’accessibilità a stazioni ferroviarie, scuole e aree di sosta, oltre a campagne di sensibilizzazione per promuovere stili di vita più sostenibili. Si prevede almeno un’azione pilota per ciascun territorio coinvolto, con interventi mirati sia sulle infrastrutture che sulla cultura della mobilità leggera.