A influire sui dati è stato il cambiamento della modalità di richiesta di rimborso e quella del calcolo dei minuti di ritardo
Lo scorso anno i rimborsi a pendolari, frontalieri e studenti per i ritardi dei convogli di Trenord sono crollati in modo verticale rispetto al 2023. Potrebbe essere una buona notizia, ma non è così, in quanto la puntualità non è diminuita, continua a essere un miraggio, un traguardo irraggiungibile. Lo dimostrano i dati forniti quotidianamente dai Comitati pendolari.
A cambiare sono state la modalità di richiesta di rimborso e quella di calcolo dei ritardi. Fino a marzo dello scorso anno si valutava il rispetto dello standard di ogni linea, tenendo conto delle soppressioni delle corse e dell’arrivo dei treni a destinazione entro 5 minuti. Ai passeggeri delle linee colpite dai disservizi veniva riconosciuto un bonus pari al 30% del costo del titolo di viaggio. Lo ‘sconto’ veniva applicato in automatico a tutti i pendolari della tratta (anche a chi non aveva viaggiato nel mese ‘disastrato’). Da aprile 2024, con il nuovo contratto di servizio, i ritardi vengono conteggiati a partire dai 15 minuti, quindi ‘scattano’ con minor frequenza. E il rimborso deve essere richiesto. Ciò spiega perché c'è stata una sola richiesta di indennizzo per ritardi dei treni a giugno 2024. Totale rimborsato al pendolare: 9,30 euro. Un’altra richiesta, a luglio, ha fruttato al viaggiatore che l’ha avanzata 4,23 euro. Il picco massimo si raggiunge a settembre 2024, con 2'211 utenti che hanno chiesto i risarcimenti per i disservizi. Le loro rimostranze sono costate 41'270 euro a Trenord.
Cifre lontane, lontanissime, da quelle del 2023, quando i bonus legati ai disagi costavano all’azienda ferroviaria regionale dai 50mila fino a un milione e 88mila euro ogni mese, per un numero di richieste che variava dalle mille a 21mila. Da un anno all’altro la qualità del servizio non è improvvisamente migliorata, anzi. Secondo gli ultimi dati forniti da Trenord, nel 2023 l’82,3% dei treni è arrivato a destinazione entro i 5 minuti (contando sia i ritardi attribuibili alla società regionale, sia quelli dovuti ai lavori sulla rete, al maltempo e agli scioperi). Dato sceso a 80,1% nel 2024. In leggero calo anche la puntualità entro i 15 minuti, passata dal 95,8 al 95%. Insomma, per pendolari, frontalieri e studenti le nuove modalità per ottenere il rimborso si sono trasformate in un grosso regalo a Trenord.