Rifatto il tetto e posato un nuovo pavimento della struttura che dovrebbe ospitare migranti a un centinaio di metri dal valico doganale
Sono in dirittura d’arrivo i lavori di ristrutturazione dell’ex caserma dei carabinieri di Fornasette, a un centinaio di metri dalla dogana. Siamo alle rifiniture, che anticipano la tinteggiatura dei locali e la posa dei nuovi infissi e dei servizi igienici, realizzati anche all’esterno dell’edificio che sino a una trentina di anni fa ha ospitato i carabinieri che prestavano servizio al valico di Fornasette. È stato rifatto il tetto ed è stato posato un nuovo pavimento. Lavori che hanno comportato una spesa per 250mila euro, interamente finanziata dal Ministero dell’interno. Dalla Prefettura di Varese arriva la conferma dell’utilizzo temporaneo dell’ex caserma ai fini di accoglienza straordinaria di due famiglie allargate, per un massimo di sedici persone (oltre a genitori e figli anche parenti stretti, che potrebbero essere i nonni).
Se, come e quando l'ex caserma di Fornasette sarà aperta all’accoglienza di profughi non è dato sapere. La decisione, di concerto con la Prefettura di Varese, spetta al Viminale. Per ora da Roma non arrivano informazioni ufficiali, anche se fanno capire che molto dipenderà della pressione dei profughi sulle strutture di accoglienza esistenti. A Luino si sono comunque portati avanti: il Comune ha già recuperato l’arredamento. Si è pure formato un gruppo di lavoro sull’integrazione che ha dato la sua disponibilità a gestire l’ex caserma dei carabinieri. Ne fanno parte la Comunità Operosa Alto Verbano, la Croce Rossa italiana di Luino, l’Associazione per lo sviluppo umano, Donna Sicura, il Tavolo per la Pace dell’Alto Verbano, lo Sportello di Ascolto, la Cooperativa Sociale Ballafon, la Fondazione Asilo Mariuccia e la Cooperativa Sociale San Martino. Se a Fornasette arriveranno profughi non saranno abbandonati al loro destino, per la loro sicurezza e di quelli di coloro che abitano al di qua e al di là della ramina.