Un anno fa a Castiglione Olona uno spacciatore è stato trovato agonizzante. Pene di 8 anni e 8 mesi e 10 anni e 8 mesi
Sono stati condannati rispettivamente a 10 anni e 8 mesi e 8 anni e 8 mesi i due carabinieri infedeli accusati di tentato omicidio, sequestro di persona, porto abusivo di arma e rapina aggravata ai danni di un pusher di 37 anni trovato in fin di vita in un bosco della droga del Varesotto, nella notte tra il 5 e il 6 luglio dello scorso anno. La sentenza è stata pronunciata nelle ultime ore dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Varese Niccolò Bernardi.
I due ex carabinieri – erano in servizio alla stazione di Malnate, dalle parti del Gaggiolo – sono stati giudicati con il rito abbreviato, per cui hanno beneficiato della riduzione di un terzo della pena. I pubblici ministeri Lorenzo Dalla Palma e Marialina Contaldo avevano chiesto condanne a 11 anni e 9 anni e 6 mesi. È molto probabile il ricorso in appello delle difese.
Quelle che dovevano essere operazioni antispaccio nei boschi della droga, erano occasioni per commettere gravi reati. Un terzo militare, accusato di un solo episodio di rapina nei confronti dello spacciatore, ha patteggiato 4 anni e 6 mesi. Ha patteggiato una condanna a 3 anni e 8 mesi anche il pusher accoltellato, a sua volta a processo nella doppia veste di parte offesa, per l'aggressione ricevuta, e di imputato con l'accusa di spaccio. Secondo l'accusa, il gruppo dei carabinieri condannati rapinavano i pusher nei boschi del Varesotto invece di reprimere il giro di droga.
Un anno fa attorno a mezzanotte, lo spacciatore di origini magrebine venne trovato agonizzante e in una pozza di sangue nei boschi di Castiglione Olona. L’indagine subito avviata dalla Procura di Varese aveva sgombrato il campo da quella che era l’ipotesi iniziale, ovvero l’ennesimo accoltellamento-regolamento di conti fra pusher. Autori del tentato omicidio due carabinieri che agivano quando erano fuori servizio.