Tempo di bilancio dieci anni dopo l'apertura del sistema senza caselli: le auto con targa estera sono sempre quelle meno propense a pagare
A dieci anni dall'apertura dell'Autostrada Pedemontana Lombarda, la prima (e unica) in Italia a introdurre un sistema di pedaggio senza caselli, basato su portali di rilevamento elettronico (oggi oltre l'80% del sistema è basato sul telepedaggio o sistemi di pagamento elettronico), c’è ancora uno zoccolo duro di automobilisti svizzeri (il 90% sono ticinesi) che di pagare il pedaggio non ne vuole sapere. Non sono solo gli automobilisti ticinesi a non pagare il pedaggio (la maggioranza di loro comunque lo fa regolarmente), ma anche la quasi totalità degli stranieri.
Lo si apprende dalle considerazioni dell'ingegner Michele Massaro, direttore di esercizio della Pedemontana (le tangenziali di Como e di Varese e il collegamento fra A8 e A9). “Un tema ancora irrisolto è quello relativo al prelievo su auto estere, e in particolare svizzere, vista l’ampia frequentazione degli automobilisti elvetici delle nostre strade. Ci sono ancora difficoltà a ottenere il pedaggio qualora esso non avvenga attraverso sistemi elettronici. In Paesi come la Svizzera è spesso difficile ottenere l’anagrafica del veicolo. Inoltre non si riesce mai a ottenere lo storico dei passaggi di proprietà delle targhe, che possono essere spostate su veicoli diversi, e in alcuni casi è lo stesso utente a inibire l’accesso ai dati personali. Insomma il risultato è una quota fisiologica di insoluti tra i pagamenti, che complessivamente sono il 12%”.
I transiti giornalieri lungo la Pedemontana sono 250mila. Gli automobilisti svizzeri sono oltre ventimila, poco più di tremila quelli che non pagano il pedaggio.