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Lavori in dogana fermi da giugno, gli autotrasportatori protestano a Oria Valsolda

La fine delle operazioni di posa della pensilina metallica è stata posticipata a dicembre. L'attività di sdoganamento riprenderà nel 2026

Traffico pendolare d’archivio
(Ti-Press)
21 settembre 2025
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Proteste e polemiche a Oria Valsolda per i lavori in dogana destinati a coprire l’area in cui operano i finanzieri ma che sono in una fase di stallo. A protestare sono gli autotrasportatori italiani (un migliaio all'anno i mezzi pesanti provenienti per lo più dalla Valtellina che viaggiano in direzione della Svizzera). I lavori avrebbero dovuto terminare il 29 maggio, poi la scadenza era stata posticipata a fine settembre e ora a fine anno.

Nell’aprile scorso era esplosa la polemica perché il cantiere aveva obbligato l’Anas a vietare lo sdoganamento merci per ragioni di sicurezza. Non proprio un problema di poco conto. Per una settimana, infatti, gli autotrasportatori avevano vissuto grossi disagi, in quanto costretti a seguire percorsi molto più lunghi (Maslianico e Brogeda le alternative) per entrare in Ticino. Poi il rimedio, con il trasferimento dell’ufficio spedizioni a Porlezza, nei pressi del campo di calcio. Soluzione tampone che doveva durare poco più di un mese. I lavori sono sospesi dallo scorso 27 giugno. Anas attribuisce i ritardi alla realizzazione del manufatto metallico che dovrà fungere da pensilina. Il pezzo è in fase di costruzione. Entro fine dicembre il cantiere dovrebbe essere smontato. Equivale a dire che la normale attività di sdoganamento potrà riprendere con l’anno nuovo.