Peggiora la qualità dell’aria: fino al 31 marzo 2026 limitato l’uso del riscaldamento domestico e della circolazione di veicoli inquinanti
Al via in Lombardia le misure per ridurre l'inquinamento atmosferico, considerato che in alcune province lombarde è già stato sforato il ‘bonus europeo’ dei 35 giorni. Nell'aria insubrica va decisamente meglio: 21 giorni a Como e 10 a Varese, Lecco e Sondrio. Sino al 31 marzo 2026, sono quindi in vigore le disposizioni regionali, che prevedono misure strutturali come i limiti all’utilizzo del riscaldamento domestico e alla circolazione dei veicoli più inquinanti. Sono previste poi misure emergenziali che quest’anno scatteranno dopo 2 giorni (non più quattro) consecutivi di Pm10 sopra la concentrazione media di 50 microgrammi per metro cubo; le misure emergenziali di livello 2 arriveranno dopo una settimana.
Secondo le stime di Arpa Lombardia, da oggi (mercoledì 8 ottobre) inizieranno a registrarsi valori medi sopra i 20 microgrammi per metro cubo di Pm2,5. Misura superiore al limite cautelativo di 15 microgrammi indicati dall'Oms al giorno (media annuale di 5). Da segnalare anche il quadro negativo dei mesi estivi, contrassegnati da livelli di ozono che Legambiente Lombardia definisce “fuori controllo”.
Al 31 agosto la città che ha mostrato una situazione più grave è stata quella di Bergamo, con ben 77 giornate di superamento del valore obiettivo. Le situazioni più critiche hanno i capoluoghi: Bergamo, Lecco, Milano, Varese (66 giornate), Pavia, Monza, Cremona, Como (65 giornate) e Lodi. Tra ozono e polveri sottili in Lombardia tira, insomma, un'aria cattiva.