Il 60enne era armato ed è stato sorpreso in località Pian di Scagn, sui molti di Valsolda, senza la Carta europea d’arma da fuoco

Un 60enne cacciatore luganese, è stato denunciato alla Procura di Como dalla Polizia provinciale lariana per “sconfinamento” armato. L’uomo, con al seguito un cane da caccia, dagli agenti è stato sorpreso in località Pian di Scagn, sui monti di Valsolda, un territorio in quota, lontano da strade carrozzabili, per cui secondo la Polizia provinciale, quello del cacciatore ticinese, “è stato uno sconfinamento volontario”. Il 60enne di Lugano, incurante delle norme che hanno valenza internazionale, era sprovvisto della Carta europea d’arma da fuoco, per cui è stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, concernenti l’importazione (in Italia) di armi comuni da sparo. Insomma, per la Polizia provinciale di Como, l’episodio, che risale a qualche giorno fa (accertamenti sono stati svolti con la collaborazione della polizia ticinese), non ammette giustificazione per quanto concerne il “dolo”. Non è dato sapere come il 60enne abbia giustificato lo “sconfinamento” in una zona in cui si trovano esemplari di fauna alpina che meritano una particolare attenzione: da qui i continui controlli. Il 30 ottobre scorso due cacciatori luganesi (60 e 42 anni) erano stati fermati dalla Polizia provinciale di Como, in quanto sorpresi con fucili calibro 12 sul versante comasco del Monte Bisbino, nel territorio di Cernobbio. Anche per loro la denuncia per sconfinamento armato.