Estero

Israele colpisce quartier generale della Jihad a Damasco

Attacco aereo israeliano contro comandanti della Jihad islamica in Siria

13 marzo 2025
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L'aeronautica militare israeliana ha effettuato un bombardamento sul quartier generale della Jihad islamica a Damasco. L'operazione, condotta dalle Forze di difesa israeliane (IDF), aveva come obiettivo i comandanti dell'organizzazione terroristica palestinese, sospettati di pianificare attacchi contro le forze israeliane al confine settentrionale e nella zona cuscinetto. La notizia è stata riportata da Ynet.

Immagini diffuse sui social media e dai media locali mostrano colonne di fumo che si alzano dall'edificio colpito, e si parla di vittime. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), una persona è rimasta uccisa nell'attacco, avvenuto nel quartiere periferico di Dummar, a Damasco.

Il ministro della difesa israeliano, Israel Katz, ha confermato l'attacco aereo e ha lanciato un avvertimento al presidente siriano. Katz ha dichiarato che "ovunque venga organizzata un'attività terroristica contro Israele, il leader islamico estremista al-Jolani troverà gli aerei dell'aeronautica militare pronti a colpire obiettivi terroristici". Ha aggiunto che "il terrorismo islamico non avrà immunità né a Damasco né altrove".

Israele teme che Hamas e la Jihad possano rafforzarsi sotto il regime di al-Jolani, che ha liberato terroristi palestinesi dalle prigioni siriane.

Nel frattempo, il ministero degli esteri israeliano ha annunciato l'invio di 10.000 pacchi di aiuti umanitari alla comunità drusa in Siria, su indicazione del ministro Gideon Sa'ar. L'operazione, coordinata con il capo della comunità drusa, lo sceicco Muafik Tarif, il Consiglio religioso druso e l'IDF, ha fornito beni di prima necessità come olio, sale, farina, zucchero e riso. La maggior parte degli aiuti è stata consegnata a Jabal al-Druze, nella provincia di As-Suwayda, mentre alcune forniture hanno raggiunto comunità druse vicine al confine. "Abbiamo un'alleanza forte con i nostri fratelli drusi. Aiutarli è un privilegio. In una regione in cui saremo sempre una minoranza, è giusto e necessario sostenere altre minoranze", ha dichiarato Sa'ar.

In un altro sviluppo, la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha annunciato che Mosca ha aperto le porte della sua base militare a Hmeimim, nella provincia siriana di Latakia, a oltre 8.000 civili in fuga dai massacri nell'ovest del paese, che hanno causato oltre 1.000 morti. "I nostri militari hanno accolto più di 8.000 siriani, forse anche quasi 9.000. Si tratta principalmente di donne e bambini", ha affermato Zakharova.

Attualmente, il deposto presidente siriano Bashar al-Assad si trova in Russia.