Estero

Nuova condanna per Saakashvili in Georgia

L'ex presidente georgiano riceve altri quattro anni e mezzo di carcere per attraversamento illegale della frontiera

17 marzo 2025
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Le autorità georgiane continuano a sfornare condanne contro l'ex presidente Mikheil Saakashvili: condanne che oppositori e difensori dei diritti umani reputano di evidente matrice politica. Altri quattro anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti oggi all'ex leader 57enne della Rivoluzione delle Rose con una sentenza che fa salire a 12 e mezzo gli anni di reclusione adesso sulle sue spalle.

L'accusa rivolta a Saakashvili stavolta è quella di "attraversamento illegale della frontiera": un'accusa che risale all'ottobre del 2021, quando, per sostenere i suoi alleati in vista delle elezioni municipali, il politico filo-occidentale decise di tornare in patria dall'esilio. Secondo i pm, l'oppositore giunse in Georgia di nascosto su un traghetto, e fu arrestato tre giorni dopo essere sbarcato.

Gli otto anni precedenti Saakashvili li aveva trascorsi in Ucraina, e aveva rinunciato alla cittadinanza georgiana per poter avere quella ucraina e ricoprire lì alcuni incarichi pubblici, tra cui quello di governatore della regione di Odessa. Nel frattempo in Georgia era stato condannato in contumacia a sei anni di reclusione per accuse di "abuso d'ufficio" da molti ritenute infondate, e di origine politica sono considerate anche le imputazioni di "spreco di denaro pubblico" per le quali è stato poi condannato ad altri nove anni. I suoi detrattori lo hanno accusato di "autoritarismo" nell'ultima parte della sua presidenza, terminata nel 2013.

"Non importa cosa accada, combatterò fino alla fine", ha detto Saakashvili in un video pubblicato sul web definendo "ingiusta" e "illegale" la sentenza di oggi: un video che pare sia stato girato nell'ospedale di Tbilisi, dove l'oppositore è ricoverato dal 2022 dopo un lungo sciopero della fame annunciato per protesta contro la sua detenzione e che ha fatto a lungo temere per la sua salute. Poi - riporta la Bbc - indossando una maglietta nera con la scritta "Sono ucraino", l'ex presidente georgiano ha definito la sua condanna "un messaggio" al presidente ucraino Zelensky "per spaventarlo e mostrargli cosa succede quando non si cede il proprio Paese".

L'attuale governo georgiano è accusato di strizzare sempre più l'occhio al Cremlino, e Zelensky - che in passato ha avuto Saakashvili come proprio consigliere per le riforme - secondo l'Afp ha puntato il dito contro Mosca accusandola di voler "uccidere" l'oppositore "per mano delle autorità georgiane". A difesa di Saakashvili si sono schierati anche il Consiglio d'Europa, che ha definito l'ex presidente georgiano "un prigioniero politico", e Amnesty International, che ha denunciato "un'apparente vendetta politica" nei suoi confronti.