Guterres evidenzia il reclutamento forzato di minori e l'incremento delle violenze post colpo di Stato
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha denunciato in un rapporto pubblicato l'impennata delle violazioni dei diritti dei bambini in Myanmar dopo il colpo di Stato del 2021, in particolare con un vasto ricorso dell'esercito al reclutamento forzato dei minori.
Il rapporto, che copre il periodo da luglio 2020 a fine dicembre 2023, ha confermato 5.141 "gravi violazioni" commesse ai danni di oltre 4.000 bambini, alcuni dei quali di appena tre mesi di età. Ciò rappresenta un aumento di oltre il 400% rispetto al periodo precedente (da settembre 2018 a giugno 2020), con un forte incremento dopo il colpo di Stato militare del febbraio 2021 e la successiva ripresa dei combattimenti tra l'esercito e una moltitudine di gruppi armati etnici.
Il rapporto ha registrato 557 violazioni nella seconda metà del 2020, 544 nel 2021, 1.241 nel 2022 e 2.799 nel 2023, di cui quasi l'80% è stato attribuito alle forze armate birmane e ai gruppi affiliati.
"Sono profondamente preoccupato per il forte aumento delle gravi violazioni contro i bambini e per il crescente numero di attori armati", ha commentato Antonio Guterres nella conclusione del rapporto. "Sono sconvolto dall'entità del reclutamento e dell'impiego di bambini e dal crescente numero di uccisioni e mutilazioni di bambini, derivanti in particolare dall'uso diffuso di attacchi aerei, sparatorie indiscriminate e ordigni esplosivi, in particolare mine terrestri, e dall'aumento degli attacchi a scuole e ospedali da parte di tutte le parti in conflitto, in particolare le forze armate birmane e i gruppi e le milizie affiliati", ha aggiunto.
I casi di reclutamento di minori (oltre 2.100 minorenni di età compresa tra 12 e 17 anni) rappresentano il 40% di queste violazioni. Il rapporto descrive poi i metodi utilizzati dall'esercito birmano nei confronti di queste "reclute" (rapimenti, incentivi economici, pressioni sulle famiglie e reclutamento di bambini sfollati), nonché l'uso di alcuni di questi bambini come "scudi umani per eliminare le mine o proteggere i soldati da possibili colpi d'arma da fuoco".