Estero

Mosca mette al bando Amnesty International

‘È indesiderata’. L’Ong replica: ‘Non cederemo alle minacce’

Il rapporto sui diritti umani di Amnesty International
(Keystone)
19 maggio 2025
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Amnesty International si aggiunge alla lunga lista delle organizzazioni non governative internazionali le cui attività sono bandite in Russia, nell'ambito di un'azione di repressione delle voci critiche del governo accentuatasi dall'inizio dell'offensiva in Ucraina. La Procura generale ha dichiarato "indesiderata" l'ong basata a Londra, accusata di attività "russofobiche", specie per la sua campagna contro quella che a Mosca è chiamata l‘’operazione militare speciale".

‘Non molliamo’

Immediata la replica dell'organizzazione che promette: "Non cederemo alle minacce, continueremo imperterriti a lavorare per garantire i diritti umani dei russi" e "a denunciare i crimini di guerra commessi in Ucraina dalla Russia", ha dichiarato in una nota la segretaria generale di Amnesty Agnès Callamard. Amnesty International, afferma la Procura generale, "si presenta come un difensore attivo dei diritti umani in tutto il mondo", ma in realtà il suo "quartier generale a Londra è un centro per la preparazione di progetti globali russofobi pagati dai complici del regime di Kiev".

Fin dall'inizio del conflitto, accusa ancora la Procura in un comunicato, gli attivisti della ong hanno fatto "tutto quel che potevano per provocare una escalation dello scontro militare nella regione, hanno giustificato i crimini commessi dai neonazisti ucraini, hanno fatto appelli ad aumentare il loro finanziamento e insistito sull'isolamento politico ed economico" della Russia.

‘Oppositori ridotti al silenzio’

Sul suo sito, Amnesty ha spesso denunciato la riduzione al silenzio degli oppositori in Russia, e in una petizione online lanciata nel marzo scorso ha puntato il dito contro Mosca per la sua "invasione su scala totale" dell'Ucraina, affermando che essa "equivale al reato di aggressione per la legge internazionale". Dal 2015, quando Mosca ha introdotto per la prima volta una lista di organizzazioni definite "indesiderate", sono state 223 le ong internazionali che vi sono state inserite. Tra queste figurano la fondazione Andrei Sakharov, Grrenpeace International e il centro Memorial, insignito del Premio Nobel per la pace nel 2022, che si dedicava alla documentazione delle violazioni dei diritti umani nell'era sovietica.