I fratelli Tate affrontano 21 capi d'accusa tra cui stupro e tratta di esseri umani, dopo indagini della polizia britannica
L'ex campione mondiale di kickboxing nonché controverso influencer Andrew Tate e il fratello Tristan, già finiti sotto processo in Romania per violenza sessuale e altri reati, sono stati incriminati dalla giustizia britannica per diversi capi d'accusa, tra cui stupro, lesioni personali, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, in relazione a tre presunte vittime donne. È quanto si legge in una nota del Crown Prosecution Service (Cps), la procura inglese.
I due erano tornati in marzo in Romania, per partecipare a un'udienza del loro processo, dopo un periodo passato in Florida. Avevano potuto viaggiare negli Usa dopo che l'amministrazione Trump era intervenuta in loro difesa sollecitando le autorità di Bucarest ad alleggerire le restrizioni nei loro confronti.
In tutto, come sottolinea Bbc News, sono ben 21 i capi d'accusa imputati ai fratelli da tempo al centro delle cronache giudiziarie internazionali.
Il Cps ha affermato che le incriminazioni nei confronti dei due sono scattate in seguito alla ricezione di un fascicolo da parte della polizia del Bedfordshire. Riguardano quindi il periodo in cui i fratelli, con doppia cittadinanza americana e britannica, vivevano a Luton, città a nord di Londra, prima di trasferirsi in Romania.
La procura inglese, oltre a ricordare la richiesta di estradizione presentata nel 2024 alle autorità di Bucarest, ha sottolineato che devono prima essere risolte le pendenze penali a carico dei due fratelli in Romania.
Andrew Tate era già finito al centro di un processo civile nel Regno Unito, avviato da quattro delle sue presunte vittime dopo che nel 2019 le autorità non erano riuscite in sede penale a incriminarlo per insufficienza di prove. Secondo i documenti dell'Alta Corte emersi il mese scorso, due delle donne lavoravano per l'attività di webcam online del controverso influencer nel 2015, mentre le altre avevano avuto relazioni con lui nel 2013 e nel 2014.
Le accuse mosse in sede civile contro Tate riguardano violenze e minacce, incluso l'aver puntato una pistola in faccia a una delle presunte vittime.