Tra i rilasciati Jimmy Sham, figura di spicco del movimento pro-democrazia e LGBTQ+
Quattro persone, condannate nello storico processo per la sicurezza nazionale di Hong Kong a carico dei cosiddetti ‘47 attivisti’, accusate di cospirazione a fini di sovversione, sono state liberate oggi dopo aver scontato più di quattro anni dietro le sbarre.
Si tratta, hanno riferito i media locali, del secondo gruppo a essere rilasciato in un mese, tra cui figura Jimmy Sham, noto attivista politico e LGBTQ+, che ha guidato il Civil Human Rights Front, uno dei gruppi pro-democrazia più grandi di Hong Kong, costretto allo scioglimento nel 2021 nell'ambito della stretta contro il dissenso.
Il gruppo a tutela dei diritti civili, a conferma del suo peso, aveva contribuito a organizzare le manifestazioni di massa con milioni di partecipanti durante le proteste pro-democrazia del 2019. Oltre a Sham, sono stati rilasciati oggi anche Kinda Li, Roy Tam e Henry Wong. Alla fine di aprile, invece, era toccato agli ex parlamentari Claudia Mo, Kwok Ka-ki, Jeremy Tam e Gary Fan lasciare il carcere.
Dopo le proteste del 2019, la Cina ha varato la sua stretta contro le opposizioni democratiche, la società civile liberale e i media, in base alle leggi sulla sicurezza nazionale varate a giugno del 2020 e lo scorso anno.
I 47 attivisti pro-democrazia sono stati arrestati e accusati all'inizio del 2021 di cospirazione a fini di sovversione, rischiando l'ergastolo: 45 imputati sono stati condannati a pene detentive fino a 10 anni, mentre due sono stati assolti.