Ishiba non accelera accordi per proteggere gli interessi nazionali, mentre si prepara al vertice NATO nei Paesi Bassi
Il premier giapponese Shigeru Ishiba conferma il pesante impatto dei dazi Usa su molte aziende nipponiche, in primo luogo sulle prospettive delle case auto del paese, ma ha ribadito che non intende affrettare i tempi per raggiungere un accordo che finirebbe per compromettere gli interessi nazionali.
A margine della conferenza stampa che ha concluso la sua visita in Canada al vertice del G7, Ishiba ha detto che le misure tariffarie Usa, che colpiscono vari settori, potrebbero avere un "profondo effetto sull'economia globale, sia direttamente che indirettamente".
Le dichiarazioni arrivano all'indomani del mancato accordo nel mini vertice con Trump, dove, di fatto, i colloqui si sono conclusi senza aver fatto progressi tangibili, fanno notare i media locali, e Ishiba ha detto che rimangono "degli ostacoli".
I negoziati bilaterali si sono svolti più volte a livello ministeriale e hanno riguardato punti come l'incremento del commercio, con Washington che chiede a Tokyo una più ampia cooperazione sulle spese militari e sui progetti di esplorazione, che implicano un'ulteriore dipendenza dal gas liquefatto made in Usa, in sostituzione di quello russo.
L'attenzione per il premier conservatore adesso si sposta sulla visita nei Paesi Bassi, dal 24 al 26 giugno, per partecipare a un vertice della Nato. Sebbene il Giappone non sia un membro dell'Alleanza atlantica, ha approfondito i legami su richiesta dell'alleato Usa, in previsione di un maggiore coinvolgimento in funzione anti-China, nella regione dell'Asia-Pacifico.