Estero

Iran registra il più alto numero di esecuzioni dal 2015 secondo l'ONU

Rapporto evidenzia esecuzioni legate a reati di droga e proteste, con preoccupazioni per diritti umani e crisi economica

19 giugno 2025
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Almeno 975 persone sono state giustiziate in Iran dal primo agosto 2024 al 31 gennaio 2025, il bilancio più alto dal 2015: lo evidenzia l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in un rapporto intermedio sull'Iran presentato parallelamente al dibattito sugli sviluppi militari Israele-Iran.

Più della metà di queste esecuzioni sono legate a reati di droga: quattro sono state effettuate in pubblico e sebbene il numero di bambini condannati a morte sia diminuito dal 2014, almeno un minore è stato giustiziato nel 2024. Il rapporto esorta "tutti coloro che hanno influenza a incoraggiare la de-escalation e la negoziazione".

Il vice alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Nada Al-Nashif, ha sottolineato che in Iran "le autorità hanno continuato a effettuare esecuzioni in relazione alle proteste del settembre 2022 sotto la bandiera di 'Donna, vita, libertà' e contro i dissidenti politici". La rappresentante Onu ha anche definito allarmante il persistere di punizioni corporali, come le amputazioni, e le severe restrizioni allo spazio civico, sia online che nei luoghi pubblici. I giornalisti restano particolarmente a rischio nel Paese: almeno 125 di loro sono stati perseguiti per l'esercizio della loro professione. Inoltre, la discriminazione contro le minoranze etniche e religiose rimane "persistente, sia nella legge che nella pratica", secondo il rapporto.

Infine, l'ufficio per i diritti umani sottolinea gli effetti devastanti della crisi economica, aggravata dalle sanzioni internazionali, sulle condizioni di vita e sull'accesso alle cure sanitarie.