Estero

Arresti di massa in Iran per post online sul conflitto con Israele

Oltre 200 persone arrestate in Iran per messaggi online, blackout internet e tensioni diplomatiche all'ONU

20 giugno 2025
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Sono almeno 206 le persone che sono state arrestate in varie città dell'Iran, in una settimana, per avere pubblicato online messaggi relativi al conflitto con Israele. Lo riporta Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani, a una settimana dall'inizio dell'attacco.

In mattinata il portale NetBlocks aveva segnalato che l'Iran ha subito un blackout totale di Internet durato 24 ore, descrivendolo come la più grave interruzione delle comunicazioni dalle proteste del novembre 2019.

Israele ha attaccato siti nucleari "pacifici e protetti", che sono "sottoposti alle ispezioni Aiea più accurate del mondo", ha intanto detto l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir-Saeid Iravani, durante il Consiglio di Sicurezza. "Solo oggi Israele ha danneggiato due ospedali, non sono stati incidenti, o danni collaterali, ma deliberati crimini di guerra", ha aggiunto. "Siamo allarmati dal fatto che gli Stati Uniti, in quanto depositari del Trattato di non proliferazione, possano unirsi a questa guerra", ha continuato.

Dal canto suo, l'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ha attaccato brutalmente il collega iraniano. "Non hai vergogna, tu, il tuo leader supremo, di aver chiesto pubblicamente e ripetutamente per anni la distruzione di Israele e degli Stati Uniti. Chiedi protezione a questo Consiglio mentre cerchi di sterminare la nostra gente. Basta con le recite e con il teatro", ha detto: "Non sei una vittima, non sei neanche un diplomatico. Sei un lupo, che finge di essere altro".

Un cittadino europeo descritto come una "spia" è stato arrestato in Iran, ha riferito venerdì l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, nell'ottavo giorno di guerra tra la Repubblica Islamica e Israele. "Un cittadino europeo che voleva spiare aree sensibili del Paese" è stato arrestato nel sud-ovest del Paese, ha riferito Tasnim, senza specificare la sua nazionalità o la data dell'arresto. "Ha visitato il Paese come turista al momento del brutale attacco del regime sionista", ha detto Tasnim, riferendosi a Israele.

Da parte sua, Il capo di stato maggiore dell'Idf, il tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato che gli israeliani devono prepararsi a una "campagna prolungata" contro l'Iran, al fine di "eliminare una minaccia di tale portata".

"La campagna non è finita. Sebbene abbiamo ottenuto risultati significativi, ci attendono ancora giorni difficili e dobbiamo rimanere vigili e uniti fino al completamento della missione", ha detto in un video citato dal Times of Israel.

Nel video, Zamir ha affermato che l'Iran sta "costruendo da anni un piano chiaro per distruggere lo Stato di Israele" e che negli ultimi mesi "il piano ha raggiunto il punto di non ritorno, dove le capacità hanno raggiunto il livello operativo".

"Le Idf non staranno a guardare mentre le minacce si sviluppano. Come parte di una dottrina emergente, agiremo in modo proattivo e anticipato per prevenire una minaccia esistenziale e affrontare qualsiasi sfida", ha dichiarato, aggiungendo che le forze israeliane si sono "preparate per questa operazione per anni" e che è stata lanciata "grazie alla convergenza di condizioni operative e strategiche".

"Se avessimo ritardato, avremmo rischiato di perdere queste condizioni e di entrare nella campagna in futuro da una posizione di netto svantaggio". Zamir afferma che gli attacchi iniziali "a sorpresa" delle Idf contro l'Iran "hanno ottenuto risultati straordinari".

Accanto all'offensiva, "la difesa del fronte interno continua. Questa è una sfida diversa da quelle che abbiamo conosciuto finora. Il nemico, nella sua debolezza, prende deliberatamente di mira i civili, come abbiamo sperimentato ancora una volta nel recente bombardamento", ha dichiarato.