Il presidente ucraino firma l'accordo per un Tribunale speciale contro il crimine di aggressione
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato accolto dagli applausi al suo arrivo al Consiglio d'Europa a Strasburgo. Ad attenderlo di fronte al Palais de l'Europe c'era il segretario generale dell'organizzazione Alain Berset, che lo ha abbracciato e gli ha detto "benvenuto a casa".
Al suo arrivo Zelensky ha salutato anche il presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) Mattias Guyomar e quello dell'assemblea parlamentare Theodoros Rousopoulos, oltre agli ambasciatori dei paesi membri. Molti anche i membri di associazioni ucraine che hanno voluto salutare il presidente.
Dopo un incontro con Berset è previsto che i due raggiungeranno il comitato dei ministri, l'esecutivo del Consiglio d'Europa, dove Zelensky prima pronuncerà un discorso davanti agli ambasciatori dei 46 paesi membri e poi firmerà con Berset l'accordo sull'istituzione del Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina, che contiene anche lo statuto che ne regola il funzionamento.
Il presidente ucraino parlerà in seguito all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, riunita questa settimana in sessione plenaria, e risponderà alle domande dei parlamentari. Si tratta della prima visita di Zelensky al Consiglio d'Europa, di cui fa parte anche la Svizzera.
In vista della firma dell'accordo, Berset aveva detto che "per la prima volta viene creato un tribunale internazionale dedicato al crimine di aggressione. Istituito nell'ambito del Consiglio d'Europa, questo tribunale chiederà conto a chi ha fatto uso della forza in violazione della Carta delle Nazioni Unite, applicando il diritto internazionale senza due pesi e due misure e riaffermando che la sicurezza dell'Europa non si basa sul silenzio o sull'impunità ma sul diritto, sui principi e sull'azione".
Il segretario generale ed ex consigliere federale aveva spiegato che il prossimo passo consisterà nella finalizzazione di un documento che i paesi che vogliono sostenere il Tribunale, anche economicamente, dovranno sottoscrivere.
La tempistica per l'entrata in azione del tribunale dipenderà dalla velocità con cui gli Stati, anche non membri del Consiglio d'Europa, firmeranno questo documento, e garantiranno i finanziamenti necessari al suo funzionamento. Quest'ultimo punto è "uno dei maggiori ostacoli", aveva osservato Berset, evidenziando al contempo che "dove c'è la volontà c'è una via per raggiungere l'obiettivo".