Estero

Metà delle morti per tumore legate a cause evitabili

Fumo, agenti infettivi e obesità tra i principali fattori di rischio secondo il ‘Cancer Atlas’

27 giugno 2025
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Circa la metà di tutti i decessi per tumore nel mondo sono dovuti a fattori di rischio potenzialmente modificabili: tabacco, agenti infettivi, sovrappeso e obesità, dieta scorretta, inattività fisica. È il dato che emerge dal ‘Cancer Atlas’ realizzato dall'American Cancer Society.

Il fumo è il principale fattore di rischio prevedibile. Causa almeno 17 tumori e, da solo, è responsabile di circa un quinto dei decessi per cancro nel mondo: circa 2 milioni. Di questi, oltre 1,2 milioni sono dovuti al tumore al polmone.

Al secondo posto gli agenti infettivi: per gli uomini, soprattutto, l'Helicobacter pylori e il virus dell'epatite B, responsabili di tumori dello stomaco e del fegato. Per le donne al primo posto c'è il Papillomavirus, causa soprattutto del tumore della cervice uterina. Per tutti e tre gli agenti sono disponibili strategie di prevenzione molto efficaci.

Su questo fronte, proprio in questi giorni l'International Agency for Research on Cancer, che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha completato una nuova analisi che ha allungato la lista degli agenti infettivi cancerogeni aggiungendo il virus dell'epatite D e il poliomavirus delle cellule di Merkel. Entrambi sono stati inseriti nel gruppo 1 della classificazione Iarc, di cui fanno parte gli agenti certamente cancerogeni: il primo è collegato al tumore del fegato, il secondo a un tumore aggressivo della pelle.

Servono altri studi, invece sul Citomegalovirus: ci sono sospetti che possa essere collegato alla leucemia linfoblastica acuta nei bambini, tuttavia, al momento le prove sono limitate. In particolare, Iarc ha inserito il Citomegalovirus nel gruppo 2B riservato a quegli agenti per cui esistono "prove limitate di cancerogenicità per l'uomo e prove meno che sufficienti nei modelli animali".

Nella classifica dei fattori di rischio con un maggior peso sui decessi per cancro seguono l'alcol e l'eccesso di peso corporeo: entrambi causano circa il 4% ciascuno di decessi complessivi. In particolare, obesità e sovrappeso sono responsabili di una quota compresa tra l'1% dei decessi per cancro nei Paesi a basso reddito fino al 7-8% di quelli ad alto reddito. In particolare, il grasso in eccesso è correlato al 40% dei decessi per tumore dell'utero, del 19% di quelli del rene, del 18% di quelli dell'esofago.

Un peso importante rivestono anche le radiazioni ultraviolette, responsabili del 90% dei casi di melanoma e di più di 59mila decessi annui attribuiti a questo tumore.

"Una quota sostanziale di tumori in ogni Paese può essere prevenuta attuando misure di prevenzione", ha affermato in una nota Ahmedin Jemal, a capo del dipartimento Surveillance & Health Equity Science dell'American Cancer Society. "Tuttavia, queste misure non sono attuate in modo ottimale in molti Paesi a causa della mancanza di volontà politica", conclude. Il rischio – sottolinea il rapporto – è che l'impatto del cancro cresca nel prossimo futuro. Se oggi si contano 19 milioni di diagnosi e 10 milioni di decessi l'anno, nel 2050, senza interventi in materia di prevenzione potrebbero salire rispettivamente a 33 e 18 milioni.