Il premier spagnolo sottolinea l'urgenza di azioni concrete per colmare il deficit di finanziamento globale
"Siamo riuniti qui a Siviglia perché la vita di migliaia di milioni dipende dalle decisioni che prenderemo in questi giorni. Scegliamo di essere ambiziosi a fronte della paralisi, la solidarietà a fronte dell'indifferenza e il valore per la comunità". Con queste parole il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha inaugurato con il re Felipe VI, e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, la IV conferenza internazionale dell'Onu sul finanziamento allo sviluppo, che fino al 3 luglio a Siviglia, che punta a stabilire nuovi meccanismi di cooperazione per individuare risorse per lo sviluppo e riaffermare l'impegno per il dialogo multilaterale.
Siviglia prende il testimone da Adis Abeba per il vertice cui partecipano oltre 50 leader fra i quali il presidente francese Emmanuel Macron, il keniota William Ruto, il presidente della Banca Mondiale Ajay Ganga, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e quello del Consiglio Europeo, Antonio Costa, assieme a 4000 esponenti della società civile, aziende e istituzioni finanziarie e 200 delegazioni di vari Paesi.
"Un decennio fa con l'Agenda 2030 e la road map di azione abbiamo tracciato assieme una mappa e un piano per non lasciare nessuno dietro. È arrivato il momento di renderne conto e non possiamo cadere nell'autocompiacimento, perché il deficit di finanziamento per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile si stima in 4 bilioni di dollari annuali", ha ricordato Sanchez. Il premier ha evidenziato che solo un terzo delle mete sono vicine a compiersi. E "solo 2 famiglie su 5 vivono in Paesi che devono investire più in pagare il debito che per l'educazione e la salute dei propri figli. Questo non è un cammino di sviluppo sostenibile, è un cammino di ingiustizia", ha segnalato, nell'evidenziare che il vertice "è un'opportunità per correggere la rotta".
Sanchez ha indicato tre obiettivi dell'assise: "Convertire le parole in azioni", per cui la Spagna lancia la piattaforma 'Siviglia per l'azione', che riunirà i Paesi e gli attori con maggiore ambizione per raggiungere più rapidamente gli impegni per lo sviluppo sostenibile.
"Il secondo obiettivo è affrontare con solidarietà i grandi dibattiti sullo sviluppo, per non lasciare indietro nessuno", ha ancora detto Sanchez, riferendosi alla comunità di Paesi donanti che si riduce drasticamente, dopo il disimpegno degli Stati Uniti - finora il maggiore contribuente.
Raddoppiare l'impegno finanziario, migliorare la sostenibilità del debito dei paesi in via di sviluppo, garantire la giustizia fiscale, compiere gli impegni di cooperazione internazionale, sono le mete indicate dal leader socialista. "Infine, dobbiamo rafforzare la fiducia, mantenere accesa la luce della speranza e crederci", ha aggiunto Sanchez, nel fare appello a "un multilateralismo sempre più includente e rafforzato con le Nazioni Unite al centro". "Non c'è un nord e un sud, c'è solo un'umanità che ha bisogno di soluzioni condivise a sfide comuni", ha concluso.