Il leader del PP esclude alleanze con il PSOE di Sánchez e apre a negoziati con VOX e altri partiti
"Ci sono solo due scelte: o Sánchez, oppure io. Nessun'altra. E io voglio governare da solo, cercando alleanze al Congresso" spagnolo. È quanto ha assicurato Alberto Nuñez Feijóo nel suo discorso programmatico, in chiusura del 21esimo congresso del Partito popolare (PP) che lo ha rieletto alla presidenza - come candidato unico e senza sorprese - con il 99% dei voti espressi dai circa tremila delegati.
Nell'eventualità di arrivare alla Moncloa, che vede sempre più vicina per la profonda crisi che colpisce il Partito socialista (PSOE) al governo, Feijóo ha escluso veti ad intese nazionali con il partito ultraconservatore VOX, terza forza politica i cui elettori, ha detto, "meritano rispetto". "Con il sanchismo non si può scendere a patti", ha anche detto il leader dei popolari, aprendosi a negoziare con il Partito socialista, "ma non quello guidato da Pedro Sánchez".
"Non mi s'addice sottomettermi all'indipendentismo", ha segnalato il politico galiziano in relazione a possibili accordi con i partiti nazionalisti baschi e catalani. Tuttavia, ha lasciato la porta aperta a possibili negoziati segnati da "chiarezza" e da "vigilanza" in caso di necessità di voti per l'investitura a premier.
"Non consentirò più sfide al nostro paese", ha assicurato nel fare riferimento alla legge di amnistia approvata dal Congresso spagnolo, negoziata dal PSOE con Junts per Catalunya ed Esquerra Republicana de Catalunya, in cambio del voto di fiducia all'investitura di Pedro Sánchez nel novembre 2023. L'unico "cordone sanitario" posto da Feijóo è quello nei confronti della sinistra radicale indipendentista basca di Bildu, prima forza politica nel Paese Basco.
Feijóo ha ribadito una linea dura sulle politiche migratorie, sostenendo la necessità di "ridurre l'immigrazione illegale". E la difesa di misure sociali come l'aggiornamento delle pensioni e l'aumento del salario minimo professionale, con la concertazione di lavoratori e imprese.
Ha infine messo in guardia il partito dall'eccessivo ottimismo: "non fidiamoci del sorriso dei sondaggi. L'unico sorriso che conta è quello delle urne", ha concluso il presidente del PP.