Commemorazioni e Marcia per la Pace in memoria delle vittime, con la partecipazione di personalità internazionali
In Bosnia-Erzegovina si preparano le cerimonie commemorative per le oltre 8 mila vittime del genocidio di Srebrenica, del quale quest'anno l'11 luglio ricorre il 30/mo anniversario. Finora i resti di 6.765 vittime sono state identificate e sepolte al cimitero del Centro Memoriale di Potocari, alle porte di Srebrenica, mentre quelli di altre 250 vittime sono stati tumulati al di fuori di tale complesso, in altri cimiteri locali, su decisione dei familiari.
Come ogni anno, l'11 luglio si terrà la tumulazione a Potocari dei resti delle ultime vittime identificate con il metodo del Dna - quest'anno sono sette. Le più giovani, due ragazzi uccisi a soli 19 anni, Senajid Avdic e Hariz Mujic, la più anziana dei sette una donna, Fata Bektic, che al momento della morte aveva 67 anni.
Per domani è prevista la partenza della tradizionale 'Marcia per la Pace', con la partecipazione di migliaia di persone, in larga parte giovani, provenienti da tutta la Bosnia-Erzegovina ma anche da altri Paesi. Dalla piccola località di Nezuk, presso Tuzla, i partecipanti si dirigeranno verso Srebrenica percorrendo a ritroso oltre 100 km, lungo l'itinerario seguito dai circa 15 mila bosniaci musulmani che nel luglio 1995, dopo la conquista di Srebrenica ad opera dei serbo-bosniaci nonostante fosse area protetta dell'Onu, fuggendo attraverso i boschi, cercarono la salvezza a Tuzla che era sotto il controllo delle forze governative bosniache.
Una iniziativa quella della 'Marcia per la Pace' che si ripete ogni anno e che vuole essere un omaggio alla memoria delle migliaia di civili bosniaci uccisi, e in ricordo dei tanti altri che tentarono di mettersi in salvo. Solo in pochi fra i disperati in fuga si salvarono, la gran parte di loro perirono sotto i bombardamenti costanti dell'artiglieria serba, trucidati nelle imboscate o sterminati dopo essersi arresi alle truppe al comando del generale Ratko Mladic.
L'arrivo della 'Marcia per la pace' a Srebrenica avverrà alla vigilia delle commemorazioni dell'11 luglio, alle quali è prevista quest'anno, per il 30/mo anniversario, la presenza di numerose personalità internazionali e dell'Unione europea, tra gli altri il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, numerosi ministri degli Esteri della Ue, la presidente del Meccanismo Residuale Internazionale per i Tribunali Penali (ex Tpi) Gabriela Gatti Santana, il procuratore capo di tale organismo Serge Brammertz.
Un anno fa l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato l'11 luglio Giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica, nonostante la strenua opposizione di serbi e serbo-bosniaci, che contestano la definizione di genocidio per tali massacri. Per loro, nel luglio 1995 a Srebrenica furono compiute stragi e crimini di estrema gravità ma non si può parlare di genocidio, come invece la giustizia internazionale ha definito quegli eccidi.
Serbi e serbo-bosniaci denunciano al tempo stesso doppi standard e un colpevole silenzio da parte della comunità internazionale sulle migliaia di serbi uccisi nella zona di Srebrenica in quegli stessi anni ad opera delle forze bosniache musulmane. In memoria di tali vittime, il 5 luglio a Bratunac, a pochi km da Srebrenica, si è tenuta una cerimonia commemorativa con la presenza di responsabili serbi e serbo-bosniaci.
Per il genocidio di Srebrenica e l'assedio di Sarajevo sono state emesse finora 47 condanne per oltre 700 anni di carcere a carico di ex militari, poliziotti e responsabili dei servizi di sicurezza serbi. All'ergastolo sono stati condannati Ratko Mladic e Radovan Karadzic, rispettivamente capo militare e leader politico dei serbi di Bosnia.