Estero

Pedro Sanchez difende il suo operato a metà legislatura

Il premier spagnolo sottolinea i successi nonostante le sfide parlamentari e le critiche dell'opposizione

24 luglio 2025
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A due anni dal suo reinsediamento a capo del governo di coalizione Psoe-Sumar, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha tracciato un bilancio "positivo" della sua gestione e assicura di sentirsi "forte e carico di energie" per portare avanti i due anni restanti di legislatura, pur riconoscendo le "complesse dinamiche parlamentari". È quanto ha affermato in un colloquio informale con la stampa al termine del suo tour latinoamericano, riportato oggi dai media iberici.

Nonostante l'usura della fragile maggioranza parlamentare che sostiene l'esecutivo minoritario progressista (evidente dopo la bocciatura del decreto di misure anti-blackout alla Camera bassa), nonostante le concessioni ai partner e le ombre della corruzione che hanno toccato il Psoe, Sanchez ha difeso i risultati fin qui ottenuti. E ha invitato ad "analizzare i dati invece di leggere il racconto apocalittico e di fallimento del governo" profetizzato dal Partito Popolare all'opposizione.

"I dati ci dicono che nel 2018 (anno di insediamento del governo, dopo la mozione di sfiducia a Mariano Rajoy) vincevamo il 90% delle votazioni" al Congresso spagnolo, "nella successiva legislatura l'89% e in questi due anni l'86%", ha detto il leader socialista, ripreso dall'agenzia Efe. Per Sanchez questa è la prova che "il Paese avanza" e si è detto pronto ad andare avanti fino alla fine della legislatura nel 2027.

Il premier ha anche negato che si stia consolidando una cosiddetta "maggioranza negativa" in Aula, segnalata dal leader del Partito nazionalista basco (Pnv), Aitor Esteban, nella quale forze che sostenevano il governo, come Junts e Podemos, votano sempre più di frequente con l'opposizione di destra del Pp e di Vox. "In questo Congresso non c'è una maggioranza di sinistra né di destra", ha dichiarato Sanchez, ma "solo il gruppo socialista è capace di costruire una maggioranza in positivo", ovvero di raccogliere i voti necessari per far passare le leggi, al contrario del Pp che il premier ha definito "distruttivo" e "senza proposte".