Il presidente USA interviene per fermare i violenti scontri al confine tra i due Paesi asiatici
Dopo essere intervenuto per placare il conflitto tra India e Pakistan, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna nei panni di mediatore internazionale in Estremo Oriente nel momento più delicato del suo secondo mandato con la bufera Epstein che agita i repubblicani e gli accordi sui dazi da chiudere nelle prossime settimane.
Thailandia e Cambogia "auspicano un cessate il fuoco immediato e la pace" e "hanno concordato di incontrarsi immediatamente", ha annunciato il presidente statunitense su Truth dopo due telefonate con il premier cambogiano Hun Sen e quello ad interim thailandese Phumtham Wechayachai.
Da giorni, al confine tra i due Paesi andavano avanti violenti scontri che hanno causato oltre venti morti da entrambe le parti, decine di feriti e oltre 100.000 evacuati. Al centro della vicenda, il tempio di Preah Vihear, conteso per decenni e la cui sovranità è stata assegnata dal 1962 alla Cambogia da una sentenza della Corte internazionale di giustizia dell'Aja, confermata nel 2013 dopo il sanguinoso conflitto di due anni prima.
Il caso, che affonda le radici nel periodo coloniale francese agli inizi del 1900, è riesploso lo scorso maggio quando uno scontro armato al confine ha provocato la morte di un militare cambogiano. La questione sembrava essere rientrata dopo una telefonata tra l'allora premier Paetongtarn Shinawatra e Sen. Ma dopo che i cambogiani hanno diffuso la registrazione del colloquio in cui la premier chiamava l'omologo cambogiano "zio", in segno di rispetto e sottomissione, i militari di Bangkok si sono infuriati. Hanno deposto Shinawatra, gettato il Paese nel caos politico e aspettato l'occasione giusta per riaprire le ostilità con il vicino, che è arrivata mercoledì scorso. A nulla sono valsi gli appelli di Cina, Malaysia - presidente di turno dell'Asean -, dell'Onu e dello stesso dipartimento di Stato americano.
The Donald ha giocato, ancora una volta, come con India e Pakistan, la carta dei rapporti commerciali. In questo momento "per coincidenza, stiamo attualmente trattando di scambi con entrambi i Paesi, ma non vogliamo concludere alcun accordo con nessuno dei due se stanno combattendo", ha avvertito il tycoon. E ancora: "Intendono tornare al tavolo delle trattative commerciali con gli Stati Uniti, cosa che riteniamo inappropriata finché i combattimenti non cessano". Secondo il presidente la cessazione delle ostilità tra Cambogia e Thailandia sarebbe imminente, ma bisognerà aspettare qualche giorno per capire gli sviluppi di un conflitto che rischia di sfociare in una guerra dannosa per tutta la regione.