Estero

Incriminati tre attivisti di Palestine Action nel Regno Unito

Prima accusa dopo la controversa decisione di inserire il gruppo nella lista delle organizzazioni terroristiche

7 agosto 2025
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Tre attivisti sono stati incriminati dalle autorità britanniche per aver manifestato a sostegno di Palestine Action: è la prima volta che accade dopo la contestatissima decisione del governo laburista di Keir Starmer d'inserire nella lista nera delle "organizzazioni terroristiche" il gruppo di solidarietà pro-pal.

Si tratta di due donne e un uomo, di età compresa tra i 53 e i 71 anni, Judit Murray, Fiona Maclean e Jeremy Shippam, finiti in manette dopo aver partecipato a una protesta svoltasi il 5 luglio a Londra. Dovranno quindi rispondere davanti alla giustizia di reati ai sensi della legge anti-terrorismo del 2000.

La notizia è destinata a scatenare nuove forti polemiche contro la messa al bando dell'organizzazione, nota per azioni di disobbedienza civile e per aver fra l'altro imbrattato aerei militari in un recente blitz in una base inglese, ma mai coinvolta in alcun atto di violenza contro le persone.

Ancor di più considerando che una nuova manifestazione in favore di Palestine Action, impegnata a denunciare l'emergenza umanitaria a Gaza imputata a Israele, è prevista per sabato nel centro di Londra, con gli organizzatori che prevedono la partecipazione di oltre 500 persone.

Intanto 52 tra accademici, scrittori e attivisti internazionali, incluse Naomi Klein e Angela Davis, hanno firmato una lettera pubblicata dal "Guardian" chiedendo al governo britannico di revocare le misure contro Palestine Action, definite come "un attacco alle libertà fondamentali".