Estero

Trump valuta la riclassificazione della marijuana come droga meno pericolosa

Il presidente USA considera l'allentamento delle restrizioni sulla cannabis, spinto da interessi economici e pressioni politiche

9 agosto 2025
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Donald Trump non beve e non fuma, ma è pronto ad allentare la stretta sulla marijuana classificandola fra le droghe "meno pericolose".

Pur non essendone un sostenitore - visti i problemi con le dipendenze da stupefacenti del fratello - e lamentandosi spesso dell'odore della cannabis, il presidente sta valutando di intervenire sulla riclassificazione della marijuana per riprendere il processo avviato, ma non concluso, dal suo predecessore Joe Biden.

Un'azione dettata dall'interesse per il settore, dagli studi sull'uso della cannabis per motivi terapeutici ma soprattutto dal pressing dei finanziatori. Sulla scia di quanto fatto dall'industria delle criptovalute, molte aziende attive nella marijuana hanno infatti versato somme significative alla sua campagna elettorale e ora premono per una svolta.

Nel corso di una raccolta fondi nelle ultime settimane nel suo club di golf in New Jersey, Trump si è detto aperto ad agire con alcuni investitori del settore, fra i quali Kim Rivers, il numero uno di Trulieve, una delle maggiori società di marijuana, che lo ha incoraggiato ad ampliare la ricerca sulla cannabis a scopo terapeutico.

Da quando è entrato alla Casa Bianca, finora Trump non ha comunque fatto molto per l'industria della cannabis, costringendola ad adottare misure sempre più aggressive. Fra queste chiedere al sondaggista del presidente, Tony Fabrizio, di effettuare una rivelazione fra i repubblicani per mostrare che anche i conservatori sono favorevoli alla riclassificazione della marijuana come droga "meno pericolosa". Il sondaggio è stato successivamente presentato a Trump per assicurargli che un'azione non si sarebbe tradotta in uno strappo con la sua base.

Il presidente è comunque sotto pressione anche della lobby che si oppone all'allentamento delle restrizioni sulla cannabis. Il gruppo Smart Approaches to Marijuana ha lanciato una campagna pubblicitaria su Fox, prendendo di mira i due programmi preferiti di Trump - Fox & Friends e lo show di Maria Bartiromo - per catturare la sua attenzione: classificare la marijuana fra le droghe meno pericolose "non aiuta l'America, i giovani, la nostra concorrenza e non aiuta le persone a lavorare", ha spiegato Kevin Sabet, il leader di Smart Approaches to Marijuana, al Wall Street Journal.

Un'altra associazione, la Community Anti-Drug Coalitions of America, sta invece esortando i suoi membri a fare sentire la propria voce con i deputati e senatori, in modo che "il presidente capisca che non è una buona idea".