Kim Keon-hee e l'ex presidente Yoon Suk-yeol detenuti per accuse di corruzione e tentato colpo di stato
L'ex first lady sudcoreana Kim Keon-hee è stata arrestata e condotta in una cella di isolamento del Centro di detenzione Nambu, a sudovest di Seul, in esecuzione del mandato di cattura del Tribunale distrettuale centrale emesso ieri sera su richiesta dei procuratori speciali, che indagano su varie accuse di corruzione nei suoi confronti, per i timori di distruzione delle prove.
L'arresto ha reso lei e suo marito, l'ex presidente Yoon Suk-yeol deposto agli inizi di aprile, la prima ex coppia presidenziale a finire in manette contestualmente. Yoon, infatti, è attualmente detenuto nel carcere di Uiwang, appena a sud di Seul, per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale lo scorso 3 dicembre.
Al centro di detenzione Kim ha dovuto sottoporsi alle stesse procedure di ingresso di un qualsiasi detenuto: esame fisico e foto segnaletiche con l'uniforme color cachi. Il team del procuratore speciale Min Joong-ki ha richiesto la scorsa settimana il mandato di cattura sulle presunte violazioni del Capital Markets Act, del Political Funds Act e di una legge sull'accettazione di tangenti per le sue attività di mediazione.
I regali di lusso in cambio di favori hanno giocato un ruolo chiave negli addebiti a suo carico. Nel 2022, in una cena della comunità sudcoreana a Madrid dove accompagnò l'ex presidente nei suoi viaggi alla NATO, Kim sfoggiò una collana Van Cleef & Arpels del valore di oltre 60 milioni di won (circa 35'000 franchi al cambio attuale), assente dalla dichiarazione ufficiale del suo patrimonio.
All'epoca, l'Ufficio presidenziale disse che era stata "presa in prestito da un conoscente". Ma ad agosto il presidente di Seohee Construction, Lee Bong-kwan, ha confessato di averla data per aiutare il genero a trovare un lavoro nell'amministrazione Yoon.
Kim è anche accusata di aver ricevuto una collana Graff e borse Chanel dalla controversa Chiesa dell'unificazione e di aver sfruttato la sua influenza. Secondo quanto riferito, i pubblici ministeri hanno descritto la vicenda come "una grave violazione della separazione costituzionale tra Chiesa e Stato".
Gli investigatori hanno poi trovato la scatola di un orologio di lusso svizzero del marchio Vacheron Constantin e un certificato di autenticità in una perquisizione fatta a luglio, ritenuto il dono di un uomo d'affari di cognome Seo, tra i principali donatori di Yoon.