Estero

Giappone prepara un nuovo record di spesa per la difesa nel 2026

Previsti 8.800 miliardi di yen per rafforzare la sicurezza regionale e contrastare l'espansionismo cinese

20 agosto 2025
|

Per il quarto anno consecutivo il Giappone si avvia ad aggiornare il record delle spese militari, in un contesto caratterizzato "dalle crescenti sfide alla sicurezza regionale". Lo anticipa l'agenzia di stampa Kyodo, che cita fonti a conoscenza del dossier secondo le quali il bilancio annuale sarà di circa 8.800 miliardi di yen (51 miliardi di euro) per l'anno fiscale 2026 che inizierà ad aprile, con contributi maggiorati che riguardano le operazioni di pattugliamento condotte dalla guardia costiera e gli accordi di peace-keeping delle Nazioni Unite.

Il rafforzamento delle capacità di difesa con l'utilizzo dei droni senza pilota rappresenta uno dei sette pilastri del piano di potenziamento, con l'obiettivo dichiarato di contrastare quello che viene percepito come l'espansionismo della Cina nella regione dell'Asia-Pacifico dall'alleato di Washington, oltre alle minacce della Corea del Nord.

Dall'inizio del programma di potenziamento nell'anno fiscale 2023 il Giappone ha speso 6.800 miliardi di yen per la difesa nel primo anno e 7.900 miliardi nell'anno successivo, mentre 8.700 miliardi di yen sono stati stanziati per l'anno fiscale in corso. La richiesta per il prossimo esercizio di bilancio, riferisce la Kyodo, verrà finalizzata dal Ministero della Difesa entro la fine di questo mese.

La spesa annuale del Giappone per la difesa è stata a lungo limitata a circa l'1% del Pil nell'ambito dei limiti posti dalla Costituzione pacifista del Paese. Nel 2022 il governo di Tokyo ha aggiornato i tre documenti chiave in materia di sicurezza, segnando un significativo cambiamento di politica e l'inizio di un ambizioso aumento della spesa. In questo contesto, nell'ambito dell'attuale strategia di difesa, per contrastare l'espansionismo di Pechino - che la Casa Bianca vede come una minaccia alla sua egemonia -, Tokyo diventerebbe il terzo Paese al mondo per spesa militare dopo Stati Uniti e Cina.