Estero

Ghislaine Maxwell difende Trump e solleva dubbi sulla morte di Epstein

La socialite britannica elogia Trump e nega il suicidio di Epstein, suscitando critiche sulla gestione del caso

22 agosto 2025
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Donald Trump "con me" è sempre stato "gentile" e "cordiale": "non lo ho mai visto in un contesto inappropriato. Il presidente non è mai stato inappropriato con nessuno. Le volte che sono stata con lui, si è comportato come un gentiluomo". Sono le parole di Ghislaine Maxwell, la socialite britannica complice di Jeffrey Epstein che sta scontando una condanna a 20 anni di carcere. Nel corso dei suoi colloqui con Todd Blanche - il viceministro della giustizia e l'ex legale personale di Trump -, Maxwell ha fornito la sua versione dei fatti.

Secondo le trascrizioni e l'audio diffusi dal Dipartimento della Giustizia, lo scorso 24 e 25 luglio Maxwell ha raccontato che non c'è alcuna lista clienti di Epstein e che l'ex finanziere, a suo avviso, non è morto suicida in carcere. Molti i complimenti al presidente: "Ammiro il suo straordinario successo nell'essere divenuto presidente. Mi piace e mi è sempre piaciuto", ha detto. Con Epstein, Trump aveva un rapporto "amichevole, come nei contesti sociali".

Pur non ricordando molti elementi - fra cui il libro di dediche per i 50 anni dell'ex finanziare -, la socialite è stata interrogata sui suoi rapporti anche con l'ex presidente Bill Clinton. "Mi apprezzava molto e andavamo molto d'accordo", ha riferito smentendo però che abbia mai ricevuto in sua presenza massaggio e che abbia mai visitato l'isola privata di Epstein ai Caraibi. "Hanno trascorso tempo insieme in aereo" ma Clinton non è mai "assolutamente" andato sull'isola di Epstein, ha spiegato mettendo in evidenza Clinton era suo amico, "non un amico" del finanziere.

La diffusione delle trascrizioni e dell'audio dell'intervista, accompagnata dalla consegna di alcuni documenti sul caso Epstein alla commissione di sorveglianza della camera, suscita non pochi dubbi. Nel mirino dei critici c'è il fatto che il colloquio sia stato condotto dall'ex legale personale di Trump senza la presenza di agenti dell'Fbi e che la socialite abbia risposto alla domande poste nel modo migliore possibile per il presidente. Anche se dall'audio emerge chiaramente che il colloquio non è un accordo o un impegno da parte del Dipartimento di Giustizia a favore di Maxwell, la socialite subito dopo è stata trasferita in un carcere di minima sicurezza, cosa che solitamente non si riserva a chi è accusato di pedofilia.

La Casa Bianca si è interrogata per settimane sulla possibile pubblicazione del colloquio. Molti all'interno dell'amministrazione erano contrari, ma alla fine hanno prevalso coloro convinti che il governo dovesse mostrarsi più proattivo sul caso Epstein e assumere il controllo della narrativa dopo le tensioni esplose nel mondo Maga. E il colloquio di Maxwell - secondo i critici - consente all'amministrazione di cavalcare una narrativa favorevole a Trump.